Pittore e scultore italiano (Milano 1925 - Torino 2003). Autodidatta, dopo un periodo di pittura espressionista, astratto-informale, svolse la sua ricerca nell'ambito dell'arte povera prediligendo materiali come la terra, gli arbusti, la cera, i tubi fluorescenti al neon, e privilegiando l'aspetto processuale dell'operazione artistica. Accanto al motivo costante, dal 1967, delle costruzioni a forma di igloo, presentò operazioni e installazioni ispirate alla successione di L. Fibonacci, la cui progressione numerica (che nello spazio dà luogo a un tracciato curvilineo o a un movimento a spirale) è proposta da M. come principio universale di accrescimento vitale. Le serie di Fibonacci realizzate al neon furono collocate lungo la spirale del museo Guggenheim di New York (1971), sulla Mole Antonelliana di Torino (1984) e sulla manica lunga del Castello di Rivoli, Torino (1990). Alla fine degli anni Settanta M. tornò all'arte figurativa, delineando grandi immagini di animali arcaici, che definiva preistorici, su tele di grandi dimensioni, prive di cornice. Negli anni molte rassegne sono state dedicate a M. dai maggiori musei del mondo. A Torino, nel 2005, è stata istituita una fondazione a lui intitolata, con l'obiettivo di tutelare e promuovere il patrimonio artistico di M., attraverso iniziative legate all'arte e alla cultura contemporanea.