Linguista italiano (Milano 1922 - ivi 2021). Prof. di storia della lingua italiana a Milano, V. ha legato il proprio nome soprattutto all'esame dei dibattiti linguistici nella storia dell'italiano, sia per alcuni saggi specifici relativi al Seicento e al primo Ottocento (raccolti nel vol. La veneranda favella, 1988), sia per un'ampia analisi storico-critica, da Dante al Novecento, condotta nel vol. La questione della lingua (1960; 2a ed. 1978).
Prof. univ. dal 1957 (emerito dal 1997), è stato socio nazionale dei Lincei dal 2001. Della sua produzione scientifica, che ha toccato tutti i secoli della storia linguistica italiana, sono da ricordare le edizioni commentate dei primi rimatori siciliani e giocosi (Poeti della prima scuola, 1951; Rimatori comico-realistici del Due e Trecento, 1956), le ricerche sulle vicende dell'italiano al di fuori della Toscana (La lingua volgare della cancelleria viscontea-sforzesca nel Quattrocento, 1953; Il dialetto ingrediente intenzionale della poesia non toscana del secondo Quattrocento, 1987), i numerosi contributi relativi alla storia del conservatorismo linguistico italiano nelle sue varie manifestazioni (raccolti nel vol. L'oro nella lingua. Contributi per una storia del tradizionalismo e del purismo italiano, 1986), le indagini sulla lingua di Leopardi e di Manzoni (La lingua della prosa di G. Leopardi: le "Operette morali", 1992; La lingua di A. Manzoni - Giudizi della critica ottocentesca sulla prima e seconda edizione dei "Promessi Sposi" e le tendenze della prassi correttoria manzoniana, 1992). Tra le opere più recenti: La riscrittura del Decameron. I mutamenti linguistici (2002); Divagazioni linguistiche dal Trecento al Novecento (2006); L'officina linguistica del Tasso epico. La «Gerusalemme Liberata» (2007).