In anatomia comparata, m. acustico esterno (o m. auditivo), canale in fondo al quale, nell’orecchio dei Rettili, degli Uccelli e dei Mammiferi, si trova la membrana timpanica o timpano che chiude l’orecchio medio. Rappresenta perciò l’orecchio esterno al quale nei Mammiferi di regola si associa una padiglione (o conca), situato dietro l’apertura del m. stesso, che serve a convogliare le onde sonore verso l’interno. Analoga funzione è realizzata negli Uccelli da una speciale distribuzione delle penne intorno al meato. Nella regione otica del cranio dei Mammiferi contribuiscono a formare la parte ossea del m. acustico esterno il timpanico e talora anche il periotico e lo squamoso.
In anatomia umana, orifizio piuttosto ristretto, che mette in comunicazione la cavità di un organo con l’esterno o con un altro organo (m. urinario; m. acustico esterno; m. nasale). La meatoscopia consente l’esplorazione strumentale di un m. anatomico, con particolare riguardo ai m. uretrali.
La meatotomia è l’operazione di allargamento del m. urinario congenitamente ristretto. Dopo il taglio con bisturi, previa anestesia locale, si applica una sonda per qualche giorno, affinché l’apertura praticata si cicatrizzi senza restringimenti. In caso di stenosi e restringimenti congeniti o acquisiti, per aumentare il calibro del m. urinario si pratica la meatorrafia: dopo meatotomia, i margini del m. vengono suturati al glande allo scopo di impedire che collabiscano e per mantenere beante il lume del meato stesso.