Arbusto (Punica granatum; v. fig.) detto anche melagrana o granato, della famiglia Litracee. È alto fino a 5 m, cespuglioso, con rami terminanti in una spina; ha le foglie opposte o fascicolate, di forma varia, lunghe 5 o più cm; i fiori sono solitari o riuniti a 2-3, con calice di 5-7 sepali triangolari e carnosi, petali (5-7) rossi (bianchi o gialli in certe forme coltivate), stami numerosi, ovario infero con vari carpelli in 2 piani sovrapposti. Il frutto (detto balausto) è una sorta di bacca sferica, coriacea, giallo-rossastra, sormontata dal calice, la quale si apre irregolarmente mostrando i numerosi semi che hanno il tegumento distinto in 3 parti, come una drupa, sono subprismatici, succosi, di colore rosso granato, con un buon sapore acidulo-dolciastro. Originario del Mediterraneo, in Italia è coltivato per i frutti e per ornamento, spesso in una forma a fiori stradoppi, ed è anche inselvatichito.
La corteccia dei rami e specialmente della radice contiene diversi alcaloidi (pelletierina, isopelletierina, metilpelletierina ecc.), molto velenosi. La polpa dei semi si impiega per preparare gelati e sciroppi. Si usavano un tempo la corteccia del fusto e dei rami e la buccia del frutto, nonché i bottoni fiorali come astringenti (tannino); la buccia del frutto serviva anche alla concia dei cuoi e a fabbricare inchiostro.