Bicchiere di forma caratteristica, con bocca larga che si va restringendo verso il fondo e fornito di un piede più o meno lungo poggiante su una base circolare.
Struttura a forma di calice.
C. renale Ciascuno dei piccoli cilindri membranosi costituenti il tratto iniziale delle vie urinarie: i piccoli c. (9-12) avvolgono le papille renali; i grandi c., in genere in numero di 3, ricevono l’urina dai primi e la fanno defluire nel bacinetto renale. La dilatazione dei c. renali ( calicectasia), dovuta all’ostacolato deflusso dell’urina nell’uretere o in vescica, è una complicazione frequente della calcolosi del bacinetto renale e dell’uretere (➔ idronefrosi).
C. gustativi (o gemme gustative). Corpuscoli microscopici situati nelle papille della lingua umana (➔ gusto).
Involucro esterno del fiore diclamide, costituito da due o più sepali, liberi l’uno dall’altro o concresciuti, erbacei o colorati, caduchi o persistenti ecc. Protegge gli organi più interni del fiore prima della sua apertura. In certe piante (Apiacee, Rubiacee) è appena accennato o abortito; in molte Asteracee e Valerianacee è trasformato in pappo.
Il calicetto è un involucro posto all’esterno del c. e costituito da due o più brattee, libere o saldate insieme, di varia grandezza; è presente per es. in molte Malvacee. È detto calicetto anche il complesso delle 5 appendici sepaloidi del c. della fragola e piante affini: queste appendici sono date dalla concrescenza a due a due delle stipole dei sepali. Così è chiamato inoltre il c. fiorale che, negli agrumi, permane alla base del frutto.
Il c. per la consacrazione del vino eucaristico nella messa deve avere, a norma dei libri liturgici vigenti, la coppa fatta di una materia che non assorba i liquidi. La base può essere composta di materie diverse, purché solide e decorose. Se di metallo ossidabile, il c. deve essere dorato all’interno, se invece è di metallo inossidabile e più nobile dell’oro la doratura non è necessaria. Non solo il vescovo ma qualsiasi sacerdote può benedire il c., purché osservi i riti prescritti nei libri liturgici.
Una delle tre parti (stelo, braccia e c.) del corpo dei Crinoidi.