Piccolo phylum di animali scoperti nel 1839. Parassiti dei Cefalopodi e più raramente di altri Invertebrati marini: Anellidi, Nemertini, Ofiure ecc., sono animali vermiformi ciliati, di circa 6-7 mm di lunghezza, dal corpo costituito da un numero fisso di cellule (20-30), quelle esterne costituenti il somatoderma e quelle interne (in genere una) con funzione riproduttiva danno origine ad agameti. Non vi è distinzione fra un ectoderma e un endoderma. Si tratta in ogni modo di animali cellulari in cui si è differenziato uno strato esterno somatico, talora anche sinciziale, e una o più cellule riproduttive all’interno, con un ciclo biologico complesso, con alternanza di generazioni: asessuale e sessuale.
Negli ultimi decenni del 20° sec. la sistematica e la filogenesi del gruppo sono state oggetto di discussione. I M. comprendono poche specie caratterizzate da un basso numero di cellule, condizione intermedia tra quella dei Protozoi (organismi unicellulari) e dei Metazoi (composti da un numero altissimo di cellule). Già considerati vicini ai Platelminti, i M. sono in seguito stati posti a un livello evolutivo molto più basso, intermedio tra i Protozoi e i Celenterati. Essi differiscono infatti dai Platelminti per la struttura più semplice, il tipo di stadio larvale, il ciclo biologico e infine per il contenuto di guanina e citosina degli acidi nucleici, del tutto differente dai Platelminti e invece assai simile a quello dei Protozoi Ciliati. Non si ritiene, comunque, che i M. costituiscano un anello di congiunzione tra Protozoi e Celenterati.
Il phylum è diviso nelle classi: Rombozoi considerati sinonimo di Diciemidi, suddivisi negli ordini Diciemidi (fig. 1), Eterociemidi e Ortonettidi (fig. 2). Infine, secondo alcuni studi molecolari, le due classi non sarebbero correlate filogeneticamente, quindi dovrebbero essere considerate phyla separati e i M. sarebbero un gruppo parafiletico.