(gr. τά Μετέωρα) Serie di rilievi ben individuati nella parte settentrionale della pianura occidentale della Tessaglia. Sono costituiti da conglomerati e arenarie, di età miocenica, successivamente fratturati e sollevati nel Pliocene e nel Quaternario. Il paesaggio si presenta come una selva di pareti levigate e nude, ora isolate, ora riunite in gruppi dagli aspetti più strani; sulle cime pianeggianti dal 13° sec. vi sono stati costruiti diversi monasteri.
Nella forma generale e nella disposizione degli ambienti i monasteri sono simili a quelli dell’Oriente ellenico; mancano però solo della cinta turrita, dato che non sono accessibili che per mezzo di scale e di corde. Nei katholikà (chiese comuni) appaiono vari tipi architettonici; predomina quello del Monte Athos. I monasteri tuttora sporadicamente abitati sono quelli della Trasfigurazione (1388 e 1533), della Ss. Trinità (1438), di Barlaam (1517) e di S. Stefano (1798). Vi sono affreschi e ricchissima suppellettile sacra, del 14°-19° secolo.