Divisione di vegetali privi di clorofilla, saprofiti, i cui stadi vegetativi sono rappresentati da cellule nude, o da aggregati cellulari (plasmodi), privi cioè di membrana. Sono detti anche Mixotallofite, Mixomiceti, Fitosarcodini, Micetozoi; gli ultimi tre nomi derivano dal fatto che le M. sono state talora classificate tra i funghi, o nel regno animale.
Il ciclo vitale delle M. si può così riassumere (fig.): dalla spora esce una cellula nuda, la mixomonade, detta planocita se provvista di un flagello, la quale si moltiplica per successive divisioni e ha una organizzazione molto simile a quella dei Flagellati. La mixomonade a un certo punto ritira il flagello e si trasforma in un corpo ameboide, detto mixameba, che striscia, come le amebe, per mezzo di pseudopodi, e si moltiplica per divisione. Segue la fusione delle mixamebe a due a due, accompagnata dalla fusione dei nuclei che sono aploidi; infine gli zigoti (mixamebozigoti) risultanti si trasformano in masse talora vistose, dette plasmodi, provviste di molti nuclei sparsi e che si muovono lentamente sul substrato. I plasmodi hanno aspetto diverso: sono masse compatte o reticolate, spesso colorate di bianco, giallo, rosso; vivono su sostanze vegetali in decomposizione, assumendo il nutrimento per osmosi o, come le amebe, incorporando particelle solide. Dal plasmodio si originano corpi fruttiferi di aspetto molto vario, spesso elegante, contenenti molte spore aploidi (formatesi per meiosi), nelle quali soltanto si forma una membrana; spesso il plasma che si trova fra le spore forma un capillizio, massa che consta di filamenti semplici o ramificati o di tubicini vuoti. Vi possono essere anche stadi di conservazione (cisti), nei quali la parete cellulare consta in prevalenza di cheratina e sostanza di riserva è il glicogeno.
Le Mixofite da certi autori sono ascritte agli animali in base alla somiglianza di alcuni caratteri morfologici e fisiologici (mixomonade, mixameba ecc.). Non presentano affinità con gli altri vegetali. Si conoscono circa 500 specie, diffuse particolarmente in Europa e America Settentrionale, distribuite in 60 generi, a loro volta raggruppati in ordini la cui estensione e la cui interpretazione variano presso i diversi autori. Si distinguono due classi: le Acrasiee e le Myxogasteres. Le prime (Acrasiales, se considerate come ordine) sono un piccolo gruppo di 20 specie, nelle quali il plasmodio risulta dall’accostamento degli zigoti, non da una vera fusione dei citoplasmi, e dalla spora germinante si origina una mixameba. Nelle Myxogasteres il plasmodio risulta da una fusione perfetta dei citoplasmi, e la spora germinante origina una mixomonade. I generi rappresentativi sono Fuligo, Mucilago, Stemonites.