monòpoli Nome registrato di un gioco con i dadi, della famiglia del gioco dell'oca, inventato nel 1935 dallo statunitense Charles Darrow. Si svolge fra due o più giocatori, i quali a turno lanciano i dadi e spostano il proprio segnalino su un tavoliere di tante caselle quanti sono i numeri segnati, ed eseguono le operazioni indicate nella casella raggiunta. Il tavoliere, di forma quadrata, è diviso in due zone concentriche: la più esterna è suddivisa in caselle con figure o indicazioni varie; la seconda, centrale, serve per raccogliere dei cartellini che vengono sorteggiati e che indicano pagamenti o riscossioni, penalità, tasse, ecc., da riscuotere o pagare. Una banca distribuisce a ciascun giocatore un certo numero di contratti di appalto per servizî, di contratti d'acquisto di aree fabbricabili, nonché un capitale liquido in biglietti con valori differenti. Con il capitale ogni giocatore può acquistare altre aree, azioni, fabbricati e paga penalità, tasse, redditi agli altri giocatori o alla banca stessa. Questa inoltre concede prestiti, accendendo ipoteche sui beni del debitore. Vince il giocatore che con abilità e accortezza nelle compravendite, unite a fortuna, riesce a guadagnare tutto il denaro circolante provocando il fallimento degli avversari.