Sostanza presente in molte piante, affine alla gomma, ma di natura più complessa, con la funzione di assorbire e trattenere l’acqua, rigonfiandosi enormemente. Per estensione il termine m. si riferisce a qualsiasi sostanza che abbia consistenza vischiosa.
Le m. delle piante si colorano spesso di azzurro con lo iodio; per idrolisi, a differenza delle gomme, danno arabinosio e galattosio. Per la proprietà di assorbire l’acqua e rigonfiarsi assicurano alle piante che ne sono fornite la possibilità di resistere al disseccamento e alla siccità. Rappresentano un prodotto di degenerazione delle membrane cellulari, oppure hanno origine nel plasma. Dal punto di vista chimico si possono distinguere m. derivate dalla cellulosa (Orchidacee), dalle sostanze pectiche (Malvacee, Tigliacee, Nostocacee ecc.) e dalle sostanze callose (callo dei cribri, parete dello sporangio delle Mucoracee). Hanno reazioni caratteristiche per ciascun tipo, ma spesso sono mescolate insieme dando miscele di cui la più frequente è quella celluloso-pectica (semi di cotogno, di senape, di lino ecc.). M. vegetale Prodotto che si ottiene tramite estrazione con acqua effettuata sulle gomme o su sostanze mucillaginose o gommose contenute nei vegetali; dopo purificazione, le m. vegetali sono impiegate (in farmacia, in medicina, nell’industria alimentare, nella preparazione dei cosmetici) per emulsionare sostanze oleose, per sospendere polveri insolubili, per agglomerare polveri (per paste, pastiglie, compresse), come correttivi ecc. In tutte le farmacopee è iscritta la m. di gomma arabica; talvolta vengono usate anche le m. di gomma adragante, di tuberi di salep, di semi di mele cotogne.