Scià di Persia (Teheran 1919 - Il Cairo 1980), salito al trono, in seguito all'abdicazione del padre Riḍā Shāh, nel 1941. Sposò dapprima la principessa egiziana Fawziyya, poi Soraya Isfan dyarī e quindi Farah Diba da cui ebbe quattro figli. Dopo la grave crisi del 1953, conclusasi con il rovesciamento di Muṣaddiq, condusse una politica nettamente filo-occidentale, cercando, sul piano interno, di promuovere una modernizzazione del paese, senza peraltro rinunciare alla rivalutazione retorica del passato achemenide. Nel corso degli anni Settanta accentuò il suo autoritarismo, represse ogni opposizione ed esautorò il parlamento; la congiunta opposizione delle forze di sinistra, di quelle liberali e degli ambienti musulmani sciiti tradizionalisti trovò ampio consenso nelle masse e costrinse lo scià ad abbandonare l'Iran il 15 genn. 1979. Dopo varî spostamenti (Egitto, Marocco, America Centrale) ottenne ospitalità negli Stati Uniti, il che suscitò durissime reazioni iraniane (tra le quali il sequestro del personale dell'ambasciata statunitense da parte di studenti islamici); lasciati gli USA tornò infine in Egitto dove morì.