Pratica usata nei vari rami della chirurgia per sopprimere temporaneamente e reversibilmente la sensibilità dolorifica e rendere possibili gli interventi operatori, detta anche anestesia generale (➔ anestesia). È realizzata mediante particolari farmaci (narcotici), somministrati, a seconda dei casi, per inalazione, per via endovenosa o altra via. Il narcotismo è l’intossicazione da narcotici, di cui sono sintomo la rigidità delle pupille in miosi e, nelle forme gravi, il coma.
Si avvale dell’uso di narcotici, allo scopo di facilitare la liberazione di contenuti psichici bloccati, anche una tecnica di indagine psichiatrica, la narcoanalisi. Si realizza somministrando per via endovenosa, a più riprese, un narcotico che determina fasi alterne di sonno e di risveglio, e praticando un interrogatorio nei momenti iniziali dei vari risvegli. La narcosintesi consiste nello spiegare al paziente la natura dei suoi sintomi alla luce dei ricordi affiorati nel corso della narcoanalisi. L’efficacia di tale pratica è oggi molto discussa, dato che l’esperienza clinica ha dimostrato che anche in condizioni di narcoanalisi il soggetto può mantenere capacità di controllo e di simulazione. Dalla narcoanalisi deriva la tecnica della narcocatarsi, che fa prevalere nel dialogo l’effetto liberatorio di scarica emotiva.