Denominazione di un aspetto culturale epipaleolitico, con datazioni che risalgono al 12.000-10.000 a.C., con siti compresi in un’area corrispondente al Vicino Oriente, fino alla Siria. I campi-base dei cacciatori di gazzelle e dei raccoglitori di cereali selvatici erano costituiti da capanne circolari con le pareti della fossa rivestite di muretti a secco in pietra, a volte intonacati. Queste capanne, accompagnate spesso da strutture di supporto, quali pozzetti per immagazzinare e macine e mortai in pietra a volte infissi nel pavimento, suggeriscono un ritorno periodico all’abitato e un riutilizzo, delle stesse strutture. La maggiore stanzialità dei gruppi natufiani corrispondeva a un’organizzazione collettiva in cui le attività di sussistenza dovevano richiedere la cooperazione di un numero piuttosto elevato di persone (caccia ad animali di branco, raccolta di cereali selvatici concentrata nel periodo della loro maturazione). Sono state rinvenute numerose sepolture individuali o multiple.
Le industrie litiche natufiane sono caratterizzate da una componente microlitica con vari elementi geometrici. L’arte natufiana si esprime soprattutto nella decorazione dei manici d’osso di falcetto e in varie figurine rappresentanti uomini o animali.