Località dell’isola di Giava, presso il fiume Solo, i cui terrazzi alluvionali, riferiti al Pleistocene superiore, hanno fornito (1931-33) un totale di 14 tra calotte e frammenti cranici e due tibie, attribuiti all’Uomo di N. (detto anche Uomo di Solo). Due ulteriori calotte sono state ritrovate nel 1982.
I resti cranici appartengono a individui facenti parte di una popolazione omogenea; mostrano inoltre tracce di lesioni e mancano della parte facciale, forse a causa di predatori. Tra i caratteri salienti spiccano le creste sopraorbitarie separate da una depressione centrale, la fronte sfuggente e le creste nucali marcate; la capacità cranica varia tra 1000 e 1200 cm3. Gli scarsi manufatti associati non permettono di definire un’industria litica vera e propria; sembra tuttavia che parti di palchi di Cervus javanicus venissero impiegate come strumenti. Assegnati inizialmente a Homo (Javanthropus) soloensis, i resti dell’Uomo di N. sono riferibili a Homo erectus o a forme di transizione tra H. erectus e H. sapiens. La loro datazione è incerta: un’ipotesi li collocherebbe intorno a 300.000 anni fa e un’altra a dopo i 100.000 anni fa.