Sacerdote secolare, poi monaco (Veljaminov, Nižnij Novgorod, 1605 - Jaroslavl´ 1681); archimandrita a Mosca (1646-47), metropolita di Novgorod (1648), patriarca (1652) e consigliere (fino al 1658) dello zar Alessio Michajlovič, che nel 1654 gli affidò importanti responsabilità di governo. Animato dall'idea di Mosca come centro religioso dell'Oriente e "terza Roma", attuò, in armonia con le idee dei governanti e contro i "vecchi credenti" (staroviercy), riforme liturgiche e disciplinari tendenti a ravvicinare la Chiesa russa alla greca, ma la sua concezione della Chiesa come superiore allo Stato provocò un conflitto con lo zar. N. si ritirò nel monastero della Resurrezione (1658) da lui stesso fondato; un concilio del 1666, pur approvando le riforme, lo privò della sua dignità. Rinchiuso nel monastero Belozerskij, vi morì quando lo zar stava per trasferirlo presso Mosca.