Comune della prov. di Salerno (20,8 km2 con 45.958 ab. nel 2008). Il centro sorge allo sbocco del Sarno nella fertile piana dell’Agro Nocerino (colture ortofrutticole), a oriente del Vesuvio. Vi hanno sede vari stabilimenti per la produzione di conserve alimentari.
L’antica Nuceria Alfaterna fu in età arcaica sotto l’influenza etrusca; successivamente cadde in mano dei Sanniti (5° sec. a.C.) e dei Romani (307 a.C.). Distrutta (216 a.C.) da Annibale, durante la guerra sociale rimase fedele a Roma. Ebbe in seguito la cittadinanza romana, ma fu saccheggiata nella guerra servile dalle bande di Spartaco. In età imperiale fu colonia romana con il nome di Nuceria Constantia. La città antica decadde in epoca longobarda e il suo nome fu ereditato da un limitrofo insediamento. Sede vescovile sin dal 7° sec., N. fu capoluogo di contea, prima nel ducato di Benevento, quindi nel principato di Salerno, nel 1087 fu presa dai principi di Capua; in epoca normanna, per essersi ribellata (1137), fu distrutta dal re Ruggero II. Assunto nel 1400 il nome di Nocera dei Pagani, fu feudo di alcune grandi famiglie (Acciaiuoli, Loffredo, Carafa, Pio di Savoia), fino all’abolizione della feudalità nel 1806 da parte del governo francese. Allora fu anche spezzata l’antica unità cittadina e Nocera dei Pagani fu suddivisa nei comuni di Corbara, Pagani, Sant’Egidio e Nocera San Matteo. Questi ultimi, dopo una riunificazione nel 1834, nel 1851 diedero origine a N. e Nocera Superiore (14,7 km2 con 23.945 ab. nel 2008), il cui territorio oggi comprende la zona fertile (ortaggi, frutta, tabacco) in cui il solco di Cava sbocca nella media valle del Sarno. Fabbriche di conserve alimentari.