Nell’antica Grecia, colui che redigeva le leggi (gr. νόμος), per lo più membro di un collegio investito di questo compito. N. sono attestati soprattutto in epigrafi di età ellenistica.
Nomoteta era l’autore di legislazione (Solone ad Atene, Licurgo a Sparta ecc.) o un membro delle commissioni, di numero vario secondo l’epoca e la città, incaricate della revisione della legislazione vigente. Ad Atene i nomoteti erano scelti dall’assemblea popolare fra i membri dell’eliea; nel 403-402 a.C., dopo l’abbattimento dei Trenta Tiranni, furono per la prima volta eletti, in numero di 500.
Nomofilace era il magistrato che in varie città dell’antica Grecia custodiva il testo ufficiale delle leggi e assicurava la stabilità della legislazione. Attestata soprattutto in età ellenistica, questa magistratura, investita in origine di una funzione politica conservatrice, vide col tempo la propria competenza ridotta al controllo della legalità di transazioni varie e alla cura di un archivio notarile cittadino.