Nella Grecia antica, unità ponderale e monetale corrispondente a 1/6 di dracma e 1/12 di statere; per lo più d’argento, ma anche d’oro e, in età postalessandrina, di bronzo. In età romana o. indicava genericamente la moneta spicciola.
Nel Medioevo o. o medaglia fu detto il mezzo denaro e poi il mezzo grosso. Anche monete di principati franchi in Oriente ebbero il nome di obolo. L’o. di piccole dimensioni fu detto obolino.
religione O. di Caronte Moneta che, secondo la credenza popolare degli antichi Greci, ogni morto doveva pagare a Caronte perché gli facesse passare l’Acheronte; si metteva, pertanto, in bocca al morto. O. di s. Pietro Contributo dei fedeli al papa perché questi possa sovvenire alle necessità della Chiesa. L’attuale organizzazione dell’O., con la raccolta di denaro in quasi tutte le diocesi, risale al conte di Montalembert (1859). Nel 1860 si costituì l’Opera dell’O. di s. Pietro sotto la direzione del cardinale vicario. L’Opera fu poi fusa con la Tesoreria apostolica, quindi (dal 1926) con l’amministrazione generale dei beni della Santa Sede.