Minerale, silice idrata, SiO2•nH2O, che da un punto di vista strutturale si può presentare sia completamente disordinato sia con una struttura dove si riconosce un aggregato cristallino simile, in linea generale, a quella della cristobalite o della trimidite. L’o. ha lucentezza vitrea, talvolta grassa o ceroide; di rado incolore e trasparente, è quasi sempre lattiginoso, torbidiccio e anche del tutto opaco, colorato in tinte diverse. L’o. si trova nelle rocce eruttive e sedimentarie come minerale di origine secondaria; essendo poco stabile in condizioni naturali, l’o. tende a trasformarsi in calcedonio o in quarzo microcristallino. La silice opalina è spesso il costituente dei gusci di diversi organismi, tra cui le Diatomee, il cui accumulo in bacini lacustri dà luogo a depositi naturali chiamati farina fossile. L’o. si presenta in croste, in straterelli o in masse mammellonari, stalattitiche e reniformi.
Le varietà biancastre, lattiginose, talora con tendenza all’azzurro o al grigio-perla e semitrasparenti, che presentano accentuata opalescenza e iridescenza sono dette o. nobili (o orientali). Secondo come si manifesta il gioco di luce, l’o. nobile prende nomi diversi: o. arlecchino, con numerosissime macchiette iridescenti; o. a fiamma, con iridescenza a strisce; o. girasole, quasi trasparente, con opalescenza azzurra; o. dorata, con accentuato riflesso aureo; o. nero, con giochi di colori che risultano sul fondo scuro. Altre varietà sono: o. di fuoco, bella varietà di colore arancione proveniente dal Messico; o. comune, traslucida, di solito bianca; o. xiloide, in cui si rinvengono tronchi fossili silicizzati con la microstruttura del legno spesso perfettamente conservata; semiopale iolite; idrofane, che diventa limpido se immerso in H2O; geyserite, depositata da sorgenti termali; jalite, che forma concrezioni limpide e trasparenti; casciolongo, varietà di aspetto bianco porcellanaceo ecc.
Dall’o., che la presenta, prende il nome di opalescenza la proprietà per la quale alcuni corpi allo stato solido, liquido o, meno spesso, gassoso, presentano un aspetto lattiginoso, talora iridescente. La proprietà è dovuta alla presenza nel corpo di due fasi di diverso indice di rifrazione, una dispersa nell’altra, sicché si hanno disordinati effetti di rifrazione e diffusione della luce.
L’opalescenza caratterizza un tipo di vetro traslucido nella massa (opalina o vetro opalino o opalescente o latteo): tale effetto è dovuto sia a dispersione di sostanze diverse (fluoruri, fosfati, ossidi) sia alla formazione di bollicine gassose, di estrema piccolezza, sia a devetrificazione; l’opalescenza è determinata dalla diversità degli indici di rifrazione fra vetro e particelle eterogenee. In ceramica, l’opalina è un opacizzante costituito da una miscela di ossido di cerio con altri ossidi delle terre rare.