Regista cinematografico georgiano (n. Tbilisi 1934). Dopo studî di musica e matematica si diplomò in regia a Mosca, come allievo di A. P. Dovženko. Dopo Aprel´ (1961), Listopad (La caduta delle foglie, 1968), il famoso Žil pevčij drozd (C'era una volta un merlo canterino, 1971) e Pastoral´ (Pastorale, 1976), che gli diedero non pochi problemi con le autorità sovietiche, si aprì per I., nel periodo gorbacioviano, una nuova fase creativa, caratterizzata da produzioni francesi, quali Les favoris de la Lune (1984), Et la lumière fut (Un incendio visto da lontano, 1989), Brigands - Chapitre VII (Briganti, 1996), tutti e tre premi speciali della giuria alla Mostra del cinema di Venezia, e Lundi matin (2002), con il quale ottenne l'Orso d'argento per la regia al festival di Berlino. Il suo capolavoro resta La chasse aux papillons (1992), parabola esemplare sulla continuità dei riti e sulla fine della civiltà occidentale. La realtà è vista sempre come ritmo degli atti e delle loro conseguenze, in una struttura da partitura musicale con vuoti e pieni, silenzio e suoni, poesia e precisione matematica, distacco ironico ed eleganza narrativa. Nei film successivi, Adieu, plancher des vaches! (Addio terraferma, 1999) e Jardins en automne (2006), I. sviluppa la lettura grottesca di ogni potere e vi contrappone l'elogio del gratuito.