Diritto di p. Diritto reale consistente nella facoltà di godere e disporre di un p. in teatro in modo esclusivo (l. 1336/1939). Il suo titolare (palchista) ha la proprietà superficiaria del p. e deve esercitare il suo diritto in maniera conforme allo scopo cui è destinato il teatro. L’istituto non ha più la rilevanza che aveva in passato, ma recentemente la giurisprudenza (Cass., sent. 2100/2004) ha affermato che non è suscettibile di divisione in ragione della sua peculiare conformazione fisica e delle utilità specifiche che offre.
Sono chiamati p. le corna dei Cervidi. Si sviluppano come 2 protuberanze ossee del frontale, rivestite da un astuccio di pelle, le quali, accrescendosi, proliferano intorno alla base e costituiscono un cercine tubercolato (la rosa o rosetta). Alla base del corno, la rosetta viene a separare il peduncolo dalla stanga. Il peduncolo, che è la sola porzione pneumatizzata dell’osso, resta sempre coperto dalla pelle e non cade; la stanga (o asta), invece, perde periodicamente il rivestimento di pelle (detto ‘velluto’). Le corna così sviluppatesi restano per un breve periodo rivestite della pelle che, essendo ricoperta di peli, ha un aspetto vellutato; in seguito, l’accrescimento del cercine produce uno strozzamento dei vasi, sì che la pelle va in necrosi e si sfalda a brandelli. L’osso resta denudato fino a quando, dopo il periodo degli amori, l’asta si distacca e cade. Quindi, a spese della regione cicatriziale, si rigenera il nuovo osso da una matrice callosa. Ciò accade periodicamente ogni anno, in stretta relazione con la vita sessuale. Mentre le corna del primo anno sono a una sola punta, negli anni successivi si rigenerano, ogni anno, con una nuova ramificazione, così che dal numero delle ramificazioni si può desumere l’età dell’animale.
Le specie di piccola mole conservano le corna semplici, costituite dalla sola asta che si dice allora daga; l’asta può mettere un solo pugnale o germoglio (p. forcuti), o 2 pugnali (p. treppunte), oppure un numero maggiore (p. ramosi). Nei p. ramosi l’insieme dei brevi pugnali apicali può formare la corona; in altre specie si ha parziale fusione di asta e pugnali in p. palmati. L’insieme delle ramificazioni è detto impalcatura.