Azione comune, cooperazione tra organismi di diversi paesi per affrontare specifiche tematiche di interesse comune (in campo politico, economico, sociale ecc.).
La politica di prossimità dell’Unione Europea (PEV, politica europea di vicinato) nei confronti dell’area mediterranea è regolata dal p. euromediterraneo, sistema di relazioni multilaterali politiche, economiche, sociali e culturali sottoscritto nella conferenza di Barcellona del 1995 (cosiddetto processo di Barcellona), dai ministri degli Esteri dell’Unione Europea e da quelli di 12 paesi del bacino del Mediterraneo (Marocco, Algeria e Tunisia, Egitto, Israele, Giordania, Autorità Palestinese, Libano e Siria, Turchia, Cipro e Malta). Principale strumento finanziario per l’attuazione a livello sia bilaterale sia regionale del p. euromediterraneo, allargatosi a 37 membri con il progressivo ingresso di nuovi Stati nella UE, è il programma MEDA. Il quadro delle relazioni euromediterranee ha conosciuto un’evoluzione e un ampliamento con la costituzione, nel 2008 a Parigi, dell’Unione per il Mediterraneo, l’organismo internazionale intergovernativo lanciato dal presidente francese N. Sarkozy.
L’obiettivo strategico di rafforzare le relazioni tra l’UE e i paesi con essa confinanti a Est si è concretizzato con il varo (vertice di Praga del maggio 2009), di un p. orientale che coinvolge le repubbliche già sovietiche non integrate nell’Unione Europea (Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia, Ucraina) in un quadro multilaterale di accordi di associazione in ambito politico e socio-economico.