Aperto, espanso, o che si allar;ga.
Attributo di una figura.
Lettere (o diplomi, documenti) consegnate aperte per poterle mostrare e manifestare la volontà dell’organo o autorità che le ha rilasciate. Nel Medioevo erano detti litterae patentes i diplomi regi trasmessi aperti e muniti di un sigillo regio a garanzia dell’autenticità. Dal 16° sec. furono usate dai principi per provvedimenti di tipo amministrativo (concessioni, autorizzazioni), per elargire privilegi e per alcuni specifici atti legislativi. Un caso particolare è quello delle lettere o p. di corsa che si rilasciavano in tempi di guerra ai capitani di navi, autorizzandoli ad armarle «in corso», cioè per pirateggiare ai danni del nemico. Oggi si chiama lettera p. (o lettera di provvista) il documento con cui uno Stato dichiara la volontà di nominare un proprio console in un paese estero, indicandone a questo scopo poteri e ambito territoriale di giurisdizione. Tali lettere, rimesse per via diplomatica al Ministero degli Affari esteri del paese ricevente, sono dirette a ogni autorità competente dello Stato estero e a tutti i cittadini allo scopo di garantire il libero esercizio delle funzioni del console e il godimento delle prerogative consolari.