Generale e politico pakistano (Delhi 1943 - Dubai 2023). Presidente della Repubblica islamica del Pakistan (1999-2008) e capo delle forze armate (1999-2007), dopo l'11 sett. 2001 si è schierato con gli USA nella lotta contro il terrorismo islamico e ha promosso un clima di crescente collaborazione con l'India anche per la questione del Kashmir, conteso tra i due Stati.
Studiò all'Accademia militare a Kakul e prestò servizio nel reggimento di artiglieria (1961-64). Partecipò alla guerra contro l'India, riportando importanti successi iniziali, ma venne sconfitto nella battaglia di Asal Uttar (1965) e successivamente a Bilafond La, sul ghiacciaio Siachen (1987). Ricevuti i gradi di generale (1991), in occasione del conflitto in Kargil gli vennero affidate le forze armate dal primo ministro N. Sharif (1999). Il disastro bellico e la conseguente instabilità favorirono M. che si impossessò del potere con un colpo di stato incruento. L'appoggio dell'esercito si rivelò fondamentale al fine di estromettere N. Sharif e imprigionarlo. M. assunse formalmente il potere nel 2001, ma la corte suprema gli impose di indire le elezioni. Uscito vincente dalle consultazioni elettorali (2002), M. si è garantito l'incarico di governo fino a ott. 2007, grazie a una modifica costituzionale (2004). In cambio dell'appoggio statunitense per fronteggiare i gruppi di estremisti islamici che hanno messo in dubbio il suo potere in Pakistan, M. ha offerto supporto strategico agli USA, impegnati in Afghānistān nell'operazione Enduring Freedom (2001). Riconfermato presidente (ott. 2007), dopo la morte della rivale Benazir Bhutto in un attentato suicida, M. è stato accusato di essere il mandante dell'omicidio. Rassegnate nell'ag. 2008 le dimissioni per sottrarsi alla procedura di impeachment avviata sulla base delle accuse di violazione alla costituzione e manipolazione di fondi pubblici, gli è subentrato Asif Ali Zardari, copresidente del Partito del popolo pachistano e vedovo di Benazir Bhutto, eletto alle presidenziali del sett. 2008.