Superfamiglia di Mammiferi Carnivori Caniformi suddivisa nelle famiglie Otaridi, Odobenidi, Focidi (v. fig.). Di dimensioni medie e grandi, hanno forme adattate alla vita acquatica: testa piccola, muso breve, narici chiudibili, padiglione dell’orecchio ridotto o assente e meato uditivo chiudibile durante il nuoto; occhio grande; arti trasformati in pinne, gli anteriori atti alla propulsione, i posteriori agiscono come timoni; dita unite da una membrana; coda breve o rudimentale; tessuti sottocutanei ricchi di adipe. Mancano l’osso lacrimale e la clavicola. La dentatura ha incisivi ridotti, canini robusti, premolari e molari compressi lateralmente e muniti di cuspidi aguzze. Molto agili in acqua, i P. sono per la maggior parte gregari, vivono in branchi numerosi, costituiti talvolta da molte migliaia di individui. Molte specie compiono grandi migrazioni regolari e si portano sulle coste per la riproduzione. Abitano i mari freddi e temperati dei due emisferi, alcune specie vivono nei grandi laghi dell’Asia.
Molti P. sono stati cacciati dall’uomo fino allo sterminio e nella maggioranza dei casi le popolazioni hanno subito riduzioni notevoli. Sono numerose le specie di P. in pericolo di estinzione nel mondo; alcune sono considerate in uno stato critico di minaccia (per es. Monachus monachus, la foca monaca del Mediterraneo, ridotta a non più di 400 esemplari in tutto il mondo), altre si sono estinte in tempi recenti (per es. Monachus tropicalis, la foca monaca dei Caraibi, e Zalophus japonicus, il leone marino giapponese).
La superfamiglia dei P. occupa una posizione sistematica controversa; da alcuni è considerata un ordine di Mammiferi indipendente rispetto ai Carnivori, appartenente assieme a questi ultimi al grandordine Fere. Nell’ambito delle Fere, i P. rappresentano il ramo evolutivo che ha portato a uno spiccato adattamento alla vita nel mare, pur se non spinto fino ai livelli raggiunti dai Cetacei. I loro rapporti filogenetici con i Carnivori, come pure la condizione monofiletica o difiletica del gruppo, sono stati oggetto di studi. Alcuni ritengono che le foche derivino dai Mustelidi, e le otarie dagli Ursidi; altri invece, interpretando dati di tipo cariologico, sostengono l’unitarietà del gruppo. Sono comunque divisi nelle due linee maggiori dei Focidi e degli Otaridi, i primi meglio adattati al nuoto, i secondi più abili nella locomozione a terra, in conseguenza della diversa posizione degli arti anteriori e posteriori.