Fenomeno, detto anche policroismo, caratteristico delle sostanze birifrangenti, per cui l’assorbimento della luce in esse dipende, oltre che, come per ogni altra sostanza, dalla lunghezza d’onda della luce, anche dalla direzione di propagazione e dallo stato di polarizzazione della luce incidente. Precisamente, il coefficiente d’assorbimento relativo ai due raggi rifratti, polarizzati linearmente, corrispondenti a un raggio incidente (➔ birifrangenza), non ha lo stesso valore né lo stesso andamento al variare della lunghezza d’onda della luce (il rapporto tra i due coefficienti si chiama rapporto pleocroico), di modo che le caratteristiche spettrali della luce trasmessa sono diverse, per il differente assorbimento delle luci componenti, dalle caratteristiche spettrali della luce incidente. Una sostanza che presenti p. appare, se illuminata per trasparenza con luce bianca non polarizzata, di colore diverso a seconda della direzione in cui si illumina; come pure appare di colore cangiante se la si osserva per trasparenza con luce bianca polarizzata e si varia la giacitura del piano di polarizzazione della luce rispetto all’asse ottico (caso dei cristalli birifrangenti uniassici e delle sostanze che presentano birifrangenza artificiale) o rispetto agli assi ottici (caso dei cristalli birifrangenti biassici): la denominazione del fenomeno deriva appunto da questa varia colorazione per trasparenza in rapporto alle condizioni d’illuminazione.
Per dare sinteticamente conto dell’assorbimento anisotropo della luce nelle sostanze pleocroiche si ricorre utilmente all’ellissoide di assorbimento, la cui funzione è, in questo fenomeno, analoga a quella dell’ellissoide degli indici nel fenomeno della birifrangenza (in effetti tali due superfici rappresentano geometricamente la parte immaginaria e la parte reale, rispettivamente, del tensore simmetrico complesso del secondo ordine costituente la costante dielettrica complessa di un mezzo anisotropo). L’ellissoide di assorbimento ha i semiassi proporzionali ai cosiddetti coefficienti d’assorbimento principali delle sostanze in esame. Nel caso delle sostanze birifrangenti uniassiche, tale ellissoide è di rivoluzione intorno all’asse ottico (si hanno dunque due coefficienti d’assorbimento principali), mentre nel caso di sostanze biassiche esso in genere non è rotondo (si hanno dunque tre coefficienti d’assorbimento principali).
Il p. delle sostanze uniassiche e quello delle sostanze biassiche sono detti, per distinguerli, rispettivamente dicroismo e tricroismo; è detto p. artificiale quello che si accompagna all’insorgere della birifrangenza artificiale.