(croato Pula, già Pulj) Città della Croazia (58.594 ab. nel 2001), situata sulla costa sud-occidentale dell’Istria, nel fondo del golfo omonimo, a circa 60 km da Fiume. P. è uno dei migliori porti dell’Adriatico, difeso all’imboccatura dal gruppo delle Isole Brioni, che il Canale di Fasana divide dalla costa. Oltre che centro commerciale molto attivo, è anche importante centro industriale (cantieri navali, impianti metallurgici, vetrerie, stabilimenti per la conservazione del pesce, cementificio, conceria). Attivo il turismo.
Colonia romana (Pietas Iulia) durante il principato di Augusto, dopo la caduta dell’Impero d’Occidente passò ai Bizantini. Sede episcopale dal 6° secolo. Costituitasi (1177) in municipio, fu in seguito retta (13° sec.) dalla signoria dei Castropola; occupata dai Veneziani (1334), quasi distrutta dai Genovesi (1379) durante la guerra di Chioggia, fu riedificata e fortificata dai Veneziani. Invasa dalla malaria e più volte colpita dalla pestilenza, dopo il 1631 giunse a contare appena 350 abitanti. Occupata dai Francesi (1806-14), tornò poi all’Austria, che dal 1856 fece del suo porto una grande base navale. Entrata a far parte dell’Italia nel 1918, P. si trasformò in centro industriale e rinnovò la sua importanza come base navale. Occupata dagli Iugoslavi e dagli Inglesi (1945), con il trattato di pace del 10 febbraio 1947 fu assegnata alla Iugoslavia. Dal 1991, dopo la dissoluzione del regime iugoslavo, P. fa parte della Repubblica croata.
Della città romana rimangono i resti di alcuni monumenti augustei: la porta di Ercole, l’arco dei Sergi, i due templi gemini di piazza Foro, il ninfeo e due teatri. Posteriore è forse l’anfiteatro (Arena), di cui è ben conservato l’anello esterno a due ordini di arcate. Del 2° sec. è la porta Gemina. Le mura augustee furono ricostruite nel 5° sec. di fronte alle minacce barbariche.