Poliestere (noto anche con la sigla PET) ottenuto per policondensazione di glicole etilenico con acido tereftalico; è costituito da unità monomeriche del tipo:
In passato la reazione si effettuava fra il glicole e l’estere dimetilico dell’acido, data la difficoltà di ottenere l’acido libero a elevato grado di purezza; si trattava quindi di una transesterificazione catalitica, con formazione dell’estere dell’acido col diglicole, che poi per policondensazione, a pressione ridotta e in presenza di catalizzatore, forniva il polimero. In seguito, si è arrivati a ottenere l’acido tereftalico con grado di purezza sufficientemente elevato per procedere all’esterificazione diretta del glicole, a circa 260 °C sotto pressione, senza intervento di catalizzatore e con sensibile semplificazione. Il p. è un polimero termoplastico che, dopo stiratura a temperatura superiore a quella di transizione vetrosa (70-80 °C), acquista eccellenti proprietà meccaniche; è caratterizzato anche da buone proprietà dielettriche, notevole inerzia chimica, elevata resistenza e impermeabilità all’acqua. Queste prestazioni possono essere notevolmente aumentate attraverso processi di orientazione, stirando cioè il semilavorato in un determinato intervallo di temperatura (110-130 °C) in modo tale che le catene del polimero si possano disporre le une parallele alle altre. Il p. trova largo impiego, sotto forma di film ottenuto per estrusione, in numerose applicazioni (avvolgimento di cavi elettrici, supporti per emulsioni fotografiche, imballaggi speciali, bottiglie ecc.); è anche utilizzato spesso rinforzato con fibre corte di vetro, per la realizzazione di oggetti stampati.