Isomero para dell’acido ftalico, di formula C6H4(COOH)2; cristalli incolori, che fondono a 300 °C, insolubili in acqua, solubili in acido solforico concentrato; l’uso maggiore è nella preparazione di polietilentereftalato e di altre resine poliestere. L’acido t. si ottiene dal p-xilene o dal p-dialchilbenzene per ossidazione in fase liquida con ossigeno: la reazione è fatta avvenire in ambiente di acido acetico con catalizzatori a base di cobalto, manganese ecc., in presenza di attivatori (acetaldeide ecc.). Con questo processo non si riesce a ottenere un acido t. di purezza elevata come è richiesto dai processi di preparazione delle resine poliestere. Per ottenere un prodotto della purezza richiesta, l’acido t. viene sottoposto a un processo di purificazione (basato sulla idrogenazione delle impurezze) o viene trasformato nell’estere dimetilico che si depura più facilmente. Il processo che da p-xilene conduce a dimetiltereftalato può avvenire in un unico reattore catalitico dove hanno luogo, in fase liquida e in presenza di aria e di vapori di metanolo in eccesso, sia l’ossidazione sia l’esterificazione. Per ottenere un acido t. più puro si possono anche adottare condizioni di ossidazione del p-xilene più selettive (usando, per es., acido nitrico come agente ossidante). Un altro processo di produzione si basa sulla reazione di p-xilene con ammoniaca in presenza di ossido di vanadio: si forma tereftalonitrile che, trattato con vapore, dà luogo al sale d’ammonio dell’acido tereftalico. Infine l’acido t. può essere ottenuto anche dai suoi isomeri orto e meta per isomerizzazione e dall’acido benzoico per disproporzionamento.