(lat. praetorium) Spazio centrale dell’accampamento romano, riservato al pretore o al comandante del campo, presso l’incrocio delle vie principali e della via praetoria, dove erano la residenza del capo militare, il foro col tribunale e l’auguratorio. Più in particolare, p. era l’edificio stesso destinato a residenza (o la tenda negli accampamenti improvvisati). La porta praetoria era quella che si apriva davanti al p., all’estremità del decumano, opposta alla porta decumana.
Il nome era attribuito anche alla residenza del comandante di fortezze lungo i confini dell’Impero e a quella dei governatori delle province, in quanto capi militari; essendo l’imperatore il comandante supremo, il termine era pure riferito al luogo di residenza fuori di Roma dell’imperatore; da qui il nome di pretoriani alla sua guardia ufficiale. Istituito da Augusto, il corpo dei pretoriani si compose dapprima di 9 coorti reclutate tra volontari, purché cittadini romani da più generazioni. Con Augusto solo tre coorti furono stanziate a Roma, sotto Tiberio furono tutte concentrate in un unico accampamento, fatto costruire (23-24 d.C.) nei dintorni della città, i Castra Praetoria. In seguito il numero delle coorti aumentò da 9 a 12, a 16 sotto Vitellio, fu poi fissato a 10. Già dal 2° sec. e soprattutto dal 3°, fecero parte delle coorti pretorie non più solo elementi romano-italici, ma anche uomini provenienti dalle province (in prevalenza illirici e asiatici): dopo la riforma di Settimio Severo i pretoriani furono scelti dalle legioni, ormai composte di elementi provinciali. Le cohortes praetoriae erano alle dipendenze dei prefetti del pretorio. Ogni coorte, composta di fanti e di cavalieri e costituita prima da 1000 e dopo Settimio Severo da 1500 uomini, si divideva in 6 centurie ed era comandata da un tribuno. Un gruppo di ufficiali e sottufficiali (principales) scelti era addetto più direttamente alla persona dell’imperatore, con il nome di speculatores. Dal prefetto del p. dipendevano anche gli equites singulares, un corpo di 1000 unità composto in prevalenza da Germani e soldati reclutati nelle regioni danubiane e balcaniche, esistente già sotto Traiano. I pretoriani ebbero privilegi maggiori dei legionari: soldo più elevato, servizio minore, favore nelle promozioni. Ebbero larga parte nella storia dell’Impero: uccisero Caligola, proclamarono Claudio e Otone, furono arbitri nella lotta tra Vitellio e i Flavi, non furono estranei all’uccisione di Domiziano, crearono imperatore Pertinace e poi lo eliminarono (193), facendo un indecoroso mercato del trono imperiale. Fedeli a Massenzio, combatterono nella battaglia di ponte Milvio (312); Costantino, dopo la vittoria, abolì il corpo.