Forma di alloggiamento delle truppe in cui gli uomini stazionano per lo più sotto apposite tende.
Tutti gli eserciti antichi ebbero a. ordinati variamente secondo l’organizzazione e le loro necessità. Campi egiziani, difesi da scudi o da ‘valli’, con una sola porta e con la tenda imperiale al centro, appaiono su bassorilievi del periodo di Ramses II; dai bassorilievi conosciamo anche gli a. assiri, complesse costruzioni cinte da mura e torri. Gli Ebrei si limitavano a porli, per quanto possibile, in posizioni naturalmente difese e lo stesso facevano i Greci che solo di rado usarono recinzioni di fosse. Nel periodo ellenistico la fortificazione divenne più frequente, ma senza una norma fissa. I Romani diedero invece la massima importanza all’a.; al termine di ogni marcia le truppe piantavano le tende e le difese del campo, diverse se questo era giornaliero o permanente (castra stativa), estivo o invernale (castra aestiva e hiberna). Normalmente le difese erano costituite da una fossa e da un argine, interno a questa, su cui era piantata una palizzata. Se il campo era permanente aveva torri e apprestamenti per le macchine di lancio. Il campo, di pianta rettangolare (quadrata in età repubblicana), era diviso da due strade principali (principalis e praetoria) che univano le quattro porte (praetoria, decumana principalis, sinistra, dextra): all’incrocio era, di solito, il forum e, vicino, il praetorium (sede del generale) e il quaestorium (sede del questore); intorno al pretorio erano le truppe scelte. La prosecuzione della via praetoria, oltre il pretorio e il foro, verso la porta decumana, si chiamava via decumana. Tuttavia i vari castra di cui si può con certezza ricostruire la pianta non sono facilmente riducibili a un unico schema. La tecnica dell’a., che ha analogie con quella della fondazione delle colonie e della centuriazione, era detta castrametazione e decadde nel Medioevo. A. con tracciati e misure quasi religiosamente rispettati non furono più usati dopo l’epoca romana, fatta eccezione per gli eserciti ottomani, presso i quali si seguirono regole fisse di ripartizione del terreno fra le varie specialità degli eserciti.
In seguito gli eserciti usarono accamparsi in modi diversi secondo gli usi del paese, la quantità delle forze, gli scopi dell’impresa militare ecc. I tipi di a. furono diversissimi e protetti da opere di fortificazione campale o da ostacoli naturali del terreno o più semplicemente difesi da speciali reparti di truppa. Lo sviluppo dell’aeronautica e la facile visibilità dall’alto hanno, fin dalla Prima guerra mondiale, indotto ad abbandonare ogni criterio di simmetria e a scegliere per l’a. il bosco rado o i terreni a file di alberi sotto i quali poter disporre le tende. La rapidità degli spostamenti, l’evoluzione delle tecniche militari e gli strumenti di offesa sempre più perfezionati per colpire il nemico anche a grande distanza hanno profondamente trasformato gli a. che arrivano ora ad estendersi su ampie superfici, quasi una sorta di città provvisorie, pure a grande lontananza dal fronte.