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purgatorio

di Maria Pia Ciccarese - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Purgatorio

Maria Pia Ciccarese

Il terzo regno dell’aldilà

Il termine purgatorio deriva dal latino purgatorius, cioè «purificatore», aggettivo che viene riferito a vari sostantivi come luogo, fuoco, pena. Nella dottrina cattolica esso indica il luogo (o stato) ultraterreno, intermedio tra paradiso e inferno, in cui le anime scontano i peccati non gravi (cosiddetti veniali) con una pena temporanea, che può essere condonata grazie all’intercessione dei fedeli, soprattutto con la preghiera. Al termine della pena, le anime purgate passano in paradiso. Il purgatorio stesso ha una fine, perché scomparirà nel giorno del giudizio universale

Tra inferno e paradiso, un luogo di espiazione per i peccati

Quasi tutti i sistemi religiosi ritengono che dopo la morte l’uomo riceva un castigo o un premio a seconda di come si è comportato nella vita; si parla perciò dell’inferno come luogo di punizione per i malvagi e di paradiso come sede dei beati nell’aldilà.

Secondo la dottrina cattolica, il paradiso è riservato ai giusti, morti nella grazia di Dio, mentre sono condannati all’inferno i colpevoli di gravissimi peccati, che non si sono pentiti neppure in punto di morte. Ma che succede al comune fedele, che non sa resistere alle tentazioni e di peccati ne commette tanti, se poi se ne pente e si affida alla misericordia divina? Sicuramente non andrà all’inferno, ma non potrà nemmeno accedere subito al paradiso.

Bisogna dunque credere che alle anime dopo la morte sia concessa una terza possibilità, che viene indicata con il termine purgatorio.

Il purgatorio indica sia la condizione delle anime che devono ancora purificarsi (anime purganti) sia il luogo ultraterreno deputato a questa purificazione, dove le anime subiscono una pena temporale (cioè che dura un periodo di tempo limitato, non eterna come quella dell’inferno). Generalmente come pena si pensa al fuoco, con una durata e un’intensità proporzionate alla colpa da espiare.

La questione dottrinale

Alla definizione dottrinale del purgatorio la Chiesa cattolica è pervenuta solamente dopo lunghe riflessioni e non senza polemiche; ancora oggi, alcune confessioni cristiane – soprattutto protestanti – mettono in dubbio o negano del tutto l’esistenza del purgatorio.

Il problema è che nella Bibbia il termine purgatorio non è mai usato, anche se gli studiosi ne riconoscono il concetto implicito, per esempio nel secondo libro dei Maccabei (12, 39-46), dove si menziona il sacrificio espiatorio che Giuda Maccabeo fece offrire per il peccato d’idolatria commesso da alcuni soldati caduti in battaglia; o nella Prima lettera ai Corinzi (3, 11-15) dove Paolo di Tarso assicura a ciascuno nell’altra vita una ricompensa in relazione alle sue opere, aggiungendo che la salvezza sarà ottenuta «come attraverso il fuoco».

La tradizione patristica (soprattutto in Occidente, con s. Agostino e s. Gregorio Magno) e quella scolastica (s. Tommaso d’Aquino) hanno continuato lungo i secoli a precisare i termini del dibattito, chiarendo il dato di fede e formulando una sintesi dottrinale. Il Decretum de purgatorio emanato dal Concilio di Trento (dicembre 1563), dopo che già a Firenze (1439) si era cercata un’intesa fra le diverse posizioni teologiche, rappresenta il punto finale dell’elaborazione cattolica, che afferma come verità di fede l’esistenza del purgatorio, ma lascia aperte alcune questioni, come quelle sulla natura e la durata delle pene.

L’intercessione per i defunti

L’offerta di suffragi in favore dei defunti era usanza comune in tutto il mondo antico, quando si portavano doni sulle tombe, si facevano sacrifici e libagioni o si pregava per i propri cari.

Sull’efficacia dell’intercessione da parte dei vivi per la salvezza delle anime non avevano dubbi i cristiani dei primi secoli: ne sono prova le tante formule di preghiera per i defunti, le iscrizioni che si leggono sulle lapidi catacombali («pregate per me peccatore») e i testi – per lo più latini – in cui si descrive la liberazione delle anime dai tormenti del purgatorio in seguito alle preghiere di un martire o un santo.

Per ottenere la remissione della pena (chiamata indulgenza, che può essere plenaria o parziale) sono strumenti validi, oltre la preghiera, la celebrazione della Messa – per esempio le Messe gregoriane, per 30 giorni consecutivi – e l’elargizione di elemosine. Contro l’abuso della pratica di ottenere indulgenze tramite denaro si schierò, agli inizi del Cinquecento, Martin Lutero, che diede avvio alla Riforma protestante (Wittenberg, 1517).

Sorte nel Medioevo, le Confraternite del purgatorio erano associazioni di fedeli che pregavano e operavano in suffragio dei defunti, molte delle quali ancora esistono.

Vedi anche
indulgenza Secondo la dottrina cattolica, la remissione innanzi a Dio della pena temporale per peccati già cancellati, per quanto riguarda la colpa, con la confessione sacramentale; il fedele debitamente disposto e a determinate condizioni l’acquista per intervento della Chiesa (Cod. iur. can., can. 992). Si tratta ... limbo Nella concezione teologica cattolica, il luogo e lo stato riservati dopo la vita a coloro che sono morti con il debito del solo peccato originale. Il termine (letteralmente «orlo») cominciò a essere usato dai primi commentatori di Pietro Lombardo (12° sec.), ma già in precedenza la questione delle anime ... suffragio politica Manifestazione della volontà popolare mediante il voto, per le elezioni degli organi legislativi e amministrativi o per un referendum. Il suffragio è ristretto quando il diritto di voto è attribuito solo a limitate categorie di cittadini, determinate con criteri vari, quali il censo, il possesso ... Firenze Comune della Toscana (102,4 km2 con 364.710 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e della regione, situato a un’altezza media di 50 m s.l.m., all’estremità sud-orientale di un bacino intermontano, percorso dall’Arno, nel quale sorgono altre due importanti città: Prato e Pistoia. Il fiume, che divide ...
Categorie
  • DOTTRINE TEORIE CONCETTI in Religioni
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    Nella teologia cattolica, condizione di coloro che, morti nella grazia di Dio, non sono ancora perfettamente purificati e devono quindi purificarsi al fine di ottenere la santità necessaria per essere ammessi alla visione di Dio. Secondo J. Le Goff fu a partire dalla fine del 12° sec., grazie agli sforzi ...
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    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1998)
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  • PURGATORIO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    Enrico ROSA Luigi GIAMBENE . Secondo la dottrina cattolica, è un luogo o stato di espiazione e pena temporanea, in cui le anime dei giusti, morti nello stato di grazia ma non ancora mondi in tutto o del reato di colpe veniali o di quello di pena per le colpe mortali già rimesse, pagano il loro debito ...
Vocabolario
purgatòrio²
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purgatòrio¹
purgatorio1 purgatòrio1 agg. [dal lat. purgatorius, der. di purgare «purgare»], non com. – Che purga, spec. in senso fig.: pene p., che purificano, che liberano dalla colpa; virtù purgatorie, nel linguaggio teologico del passato, le virtù...
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