Teoria cospirazionista diffusa negli Stati Uniti a partire dall’ottobre 2017 sul sito web 4chan dall’utente anonimo Q (da cui per metonimia deriva la denominazione), sulla base della quale esisterebbe un deep state globalizzato, organizzato in una rete mondiale composta da celebrità di Hollywood, miliardari e politici democratici dediti alla pedofilia e al satanismo, contro cui il presidente D. Trump condurrebbe una strenua lotta per smascherarne le trame occulte e stabilire un Nuovo ordine mondiale. Sostanziata da un apocalittico immaginario biblico e orientando le diffidenze e i sospetti prodotti da fratture strutturali nel rapporto con le forze istituzionali, la teoria ha trovato ampie adesioni in una variegata tipologia di attori sociali, dagli elettori repubblicani di età avanzata agli estremisti di destra fino agli esponenti di movimenti spirituali New Age, riesumando o producendo un articolato e intricatissimo sistema di fake news riguardanti personaggi politici quali B. Obama e H. Clinton, volto a delegittimare eticamente le forze di opposizione configurandole come reali pericoli per l’intera umanità, e a contrapporvi la figura di Trump, millenaristicamente attrezzata di ogni potere salvifico. Estesisi anche in America Latina e in Europa, i seguaci di QAnon hanno ideologizzato la crisi sanitaria prodotta dalla diffusione globale di Covid-19, trovando inoltre ampie adesioni nel movimento No-vax attraverso messaggi dal potente contenuto emotivo in grado di alimentare le ansie per la salute dei minori. Identificato come potenziale minaccia terroristica per la sua capacità di convogliare disagi e paure generiche in campagne persecutorie contro potenziali nemici e di istigare alla violenza e all'uso delle armi, nell'ottobre 2020 il movimento ha visto rimossi da Facebook e da Instagram tutti gli account, i gruppi e i profili ad esso associati. Ciononostante, esponenti cospirazionisti di Q., aggregatisi in un melting pot ideologico composto anche dall'ultadestra, da veterani dell'esercito e da suprematisti, e fomentati dalla prolungata campagna di delegittimizzazione delle istituzioni federali intrapresa da Trump a seguito della sconfitta elettorale, sono stati tra i partecipanti alla gravissima insurrezione di Washington verificatasi nel gennaio 2021, con l'assedio di Capitol Hill durante la seduta di ratifica dell'elezione alla carica presidenziale del democratico J. Biden. Nei mesi successivi all'insediamento del neoeletto presidente il movimento si è riorganizzato, individuando nuovi obiettivi, quali i piani vaccinali contro la pandemia da Covid-19, e modalità di comunicazione e mobilitazione meno esplicite.