Particolare sistema di radiodiffusione radiofonica a onde metriche e a modulazione di frequenza che consente, in ricezione, la resa dei suoni con effetto stereofonico. Quest’ultimo effetto si basa sulla ricezione di due canali audio, che riproducono i segnali acustici, K e L, provenienti, rispettivamente, dal lato sinistro e dal lato destro della scena (rispetto allo spettatore) dove si svolge la produzione che viene diffusa. Nella stazione trasmittente (fig. A) dai segnali K e L si ricavano altri due segnali, M e S, che hanno i seguenti rapporti con quelli originali: M=K+L, S=K−L. Con il segnale M viene modulata di frequenza la frequenza portante fp dell’impianto emittente; alla ricezione, dopo la demodulazione, questo segnale costituisce la cosiddetta parte compatibile della trasmissione, che contiene tutto quanto è necessario per una regolare ricezione da parte di un apparecchio di tipo normale (non stereofonico). Gli altri segnali trasmessi, riprodotti soltanto da un apparecchio predisposto per la r., contengono le informazioni necessarie per la stereofonia. Precisamente, con il segnale S viene modulata d’ampiezza una sottoportante, di frequenza fs=38 kHz; dopo tale operazione, viene soppressa, dall’insieme ottenuto, la sottoportante, lasciandone inalterate le due bande laterali; successivamente, queste, sommate a una nota pilota di debole intensità, di frequenza n=fs/2=19 kHz, vengono anch’esse a modulare di frequenza la portante principale fp, e entrano così a far parte dello spettro di frequenza del segnale irradiato dalla stazione trasmittente (fig. B). Alla ricezione (fig. C), negli apparecchi espressamente destinati alla r., tramite la nota pilota n viene ricostituita la sottoportante fs e quindi, dopo gli stadi di demodulazione, vengono separati i due segnali M e S; successivamente, per somma o sottrazione, si possono ricavare i segnali originali, K=(M+S)/2, L=(M−S)/2, che vanno ad alimentare i due altoparlanti dell’apparecchio ricevente.