Lupu ‹lù-›, Radu. - Pianista romeno (Galaţi 1945 - Losanna 2022). Il suo repertorio è incentrato sui grandi autori classici e romantici; caratterizzate da una variegata gamma di sfumature espressive, gradazioni dinamiche e sorprendenti impasti sonori, le interpretazioni di L. si distinguono per l'originalità e la profondità della sua personale 'rilettura' di alcuni capolavori su cui si è già sedimentata una lunga tradizione interpretativa. Ha suonato con i Berliner Philharmoniker e i Wiener Philharmoniker.
Dopo aver studiato in Romania con F. Muzicescu e C. Delavrancea, dal 1961 al 1968 si è perfezionato al Conservatorio di Mosca con H. G. Neuhaus. Vincitore di concorsi internazionali quali il Van Cliburn (1966), il George Enescu (1967) e il Leeds international piano competition (1969), L. si è imposto, a partire dai primi anni Settanta, come uno dei pianisti più significativi della sua generazione. L'incisione del Terzo concerto per pianoforte di Beethoven con la Israel philarmonic orchestra diretta da Z. Mehta gli è valsa nel 1972 il Premio Charles Cros. Dopo essersi esibito negli Stati Uniti, L. ha debuttato nel 1978 al Festival di Salisburgo con i Berliner Philharmoniker diretti da H. von Karajan, suonando in seguito più volte con i Wiener Philharmoniker diretti da R. Muti. Il suo repertorio è incentrato sui grandi autori classici e romantici, da W. A. Mozart a J. Brahms, ampliato poi ad alcuni autori russi (P. I. Čajkovskij, M. P. Mussorgskij) e del Novecento (B. Bartók). Particolarmente congeniale al pianismo di L. è l'opera di Brahms, R. A. Schumann e, soprattutto, F. Schubert. Pur presentandosi in pubblico preferibilmente come solista, dedica attenzione anche alla musica da camera: con S. Goldberg ha inciso l'integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Mozart; con B. Hendricks ha affrontato il repertorio liederistico e con M. Perahia quello per duo pianistico. Tra i riconoscimenti ricevuti, si ricordano anche il premio Abbiati (1989) e il premio internazionale Arturo Benedetti Michelangeli (2006).