Fotografo e pittore francese (Saint-Brieuc 1926 - Parigi 2005). Creativo sperimentatore del mezzo fotografico, ha tracciato le linee guida di un nuovo approccio percettivo alla realtà. Tra le sue realizzazioni si ricordano: fotografie astratte (dal 1950), esplosioni testuali (Hépérile éclaté, 1953), cortometraggi (1947-49), opere ottenute con supporti informatici (Macintoshages, 2000).
Frequentò l'École des beaux-arts di Rennes (1945) e si interessò in particolare alla fotografia. Dopo aver collaborato a France-Illustration (1945), si dedicò alla sperimentazione del mezzo fotografico insieme con Jacques Mahé de la Villeglé (n. 1926): attraverso l'uso di lenti e vetri scanalati realizzò (1946-47) fotografie astratte (photographies hypnagogiques) e (dal 1950) esplosioni testuali o lettres éclatées (la già citata Hépérile éclaté, da una poesia fonetica di C. Bryen, primo poème à dé-lire). Con Villeglé girò anche (1950-54) un film incompiuto, Pénélope (nel 1960 P. Schaeffer ne sonorizzò alcuni passaggi; in seguito H. trasse alcuni pannelli dipinti dai fotogrammi del film). I cortometraggi (1947-49), che avevano per soggetto la sequenza di manifesti pubblicitari che tappezzano muri o steccati, focalizzarono il suo lavoro sui décollages: presentati nel 1957 in una galleria parigina e nel 1959 alla prima Biennale di Parigi, esprimono un nuovo approccio percettivo alla realtà perseguito dal gruppo dei Nouveaux Réalistes, di cui H. fece parte. Con una complessa operazione che si avvale di immagini, giochi di parole, motti di spirito, in libera associazione, le fotografie, i film, i décollages, le opere realizzate con procedimento informatico tessono racconti di grande incisività: La France déchirée (1961); La Biennale éclatée (1968); Palissade du chantier du Carré d'Art (1990); la summenzionata Macintoshages. Presente nelle maggiori rassegne e raccolte di arte contemporanea (un gruppo notevole di sue opere è depositato nel Musée d'art moderne di Saint-Étienne), ricevette il premio Kurt Schwitters di Hannover nel 1997.