Caso grammaticale caratterizzato nelle lingue indoeuropee dalla massima uniformità desinenziale, dall’elevata frequenza, da notevole stabilità diacronica. La sintassi scolastica moderna distingue diversi [...] dichiarative (soggettive e oggettive) dipendenti da verbi transitivi che significano «dire», «pensare», «volere» e simili. Consiste nel porre il soggetto della proposizione nel caso accusativo e il predicato concordato con esso nel modo infinito. ...
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L’accusativo preposizionale (detto anche oggetto preposizionale) è il fenomeno, diffuso in diverse parlate italiane e in varie aree romanze, per cui il complemento oggetto (➔ oggetto, costituito tanto [...] luvà la coppola (Eduardo Scarpetta, ‘O balcone’ e Rusinella, scena I).
Mentre le varietà meridionali ammettono un ampio uso dell’accusativo preposizionale sia con nomi sia con pronomi e con una vasta gamma di verbi, nell’italiano medio il suo uso si ...
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L’espressione accusativo con l’infinito si riferisce propriamente a una costruzione della grammatica latina classica in cui un verbo di dire (o di pensare, giudicare, sentire, ecc.) regge una proposizione [...] di se medesimo sanza necessaria cagione parlare (Dante, Conv. I, 2, 3).
È da notare, tuttavia, come queste costruzioni divergano dall’accusativo con l’infinito in senso stretto. Visto che la predicazione della reggente è passiva in (30) e (31), gli ...
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I primi testi volgari d’area italiana sono tradizionalmente considerati i Placiti capuani (marzo 960 - ottobre 963): un debutto tardo rispetto a quello francese (i Giuramenti di Strasburgo, primo documento [...] improvviso: prima di essa si hanno fasi in cui i casi sono tre (nominativo, genitivo-dativo o obliquo e accusativo) o due (nominativo e accusativo-obliquo o, meglio, un caso soggetto e un caso retto). Paradigmi a due casi sono presenti nel romeno e ...
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Teoria glottogonica, in voga nell’Ottocento, secondo cui i casi delle lingue indoeuropee sarebbero stati in origine tutti casi di valore concreto e, più specialmente, locale: così il genitivo sarebbe stato [...] in origine un caso di provenienza, l’accusativo un lativo ecc. ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] e amantem, accusativo di amans). Il participio presente si forma con la desinenza -nte, aggiunta alla radice del verbo, e la vocale tematica (-a per la prima coniugazione,-e per le rimanenti; ➔ coniugazione verbale). Il participio passato regolare si ...
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Con l’espressione strutture assolute si indicano sintagmi e costrutti che non hanno rapporti di dipendenza sintattica con altri costituenti della frase e con il resto dell’enunciato in cui compaiono (Simone [...] con («Entrò nella stanza, con la sigaretta in bocca e con le mani in tasca»: De Roberto 2009).
2. 4 Accusativo alla greca
Si tratta di un costrutto predicativo, in uso nella lingua letteraria fino ai primi del Novecento. È tipicamente costituito da ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] mutamenti di forma fonologica e ortografica, secondo il seguente schema:
(10) i di mi, ti, si, ci, vi diventa e davanti ai clitici accusativi e genitivo:
mi lo → me lo, ti lo → te lo, ecc.
mi ne → me ne, ma mi ci → mi ci
(11) nel cumulo ...
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Il caso è una categoria linguistica che svolge essenzialmente due funzioni, una in prevalenza sintattica e l’altra in prevalenza semantica. Sul piano sintattico, segnala la funzione che un nome svolge [...] , il fatto di trovarsi al nominativo in una frase transitiva dà al referente di pater ruolo di agente e, rispettivamente, l’accusativo dà al referente di filium ruolo di paziente.
Lo studio dei casi s’è sviluppato nella storia a partire dalle lingue ...
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Verbi psicologici è un’etichetta generale che indica un gruppo di verbi che denotano processi mentali di varia natura e tipo (percezione, sensazione, emozione, ecc.), quali amare, pensare, spaventare, [...] tema o la causa, e oggetto animato col ruolo di esperiente e codifica canonica (se pronominalizzato, il clitico è all’accusativo: li in 2).
La classe III è costituita da verbi con soggetto [± animato] e oggetto esperiente, codifica non canonica, cioè ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della declinazione latina, e anche greca e di...
accusa
accuṡa s. f. [der. di accusare]. – 1. a. L’atto, le parole con cui si attribuisce a qualcuno una colpa: fare, muovere, rivolgere un’a.; provare, ribadire, confutare, ritorcere, smentire, dimostrare falsa un’a.; questa è un’a. del tutto...