DECEMBRIO, Uberto
Paolo Viti
Nacque a Vigevano intorno alla metà del sec. XIV, o poco dopo (le date proposte, 1350 dal Corbellini e 1370 dal Borsa, non trovano conferma documentaria). Il padre Anselmo [...] gratitudine per il suo operato, ricevette il titolo di conte palatino.
Altri successivi fatti testimoniano l'intimità dei rapporti fra il D. e lettere, due, scritte da Praga, riferiscono su usi e costumi degli abitanti e sulla bellezza della città ...
Leggi Tutto
Fantascienza
Darko Suvin
Introduzione
La diffusione della fantascienza è nettamente cresciuta in alcune delle principali nazioni industriali negli ultimi 100-125 anni, anche se con alti e bassi locali [...] K. Le Guin. Il fatto che nessuno di essi usi la verisimiglianza del realismo ottocentesco costituisce una base classificatoria troppo che di meglio si scriveva nelle altre forme e negli altri generi della narrativa. Il divario fra le migliori opere ...
Leggi Tutto
Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] ogni genere di scrittura, con qualche infrazione più frequente negli usi epistolari: per es., per il passato compare in una scelte stilistiche individuali dell’autore.
Per Leopardi, come per altri autori del primo Ottocento, il binomio ‘lingua e ...
Leggi Tutto
Ludovico Ariosto (Reggio Emilia 1474 - Ferrara 1533) trascorse quasi tutta la vita a Ferrara. Frequentò la società letteraria della corte estense, che stimolò i suoi primi esperimenti letterari in latino [...] genere panitaliani, nel senso che sono comuni agli usi scritti elevati (s’intende della lirica) tra «occhi … biechi» (Inf. III, v. 109 e VI, v. 91); «ch’altri il crudel ne scanna, altri ne scuoia, / molti ne squarta, e vivo alcun n’ingoia» (XV, 43, 7 ...
Leggi Tutto
FUCINI, Renato
Domenico Proietti
Nacque l'8 apr. 1843 a Monterotondo, frazione di Massa Marittima, da David e Giovanna Nardi.
Il padre, carbonaro e anticlericale, si era stabilito nel piccolo centro [...] pisano, che gli procurarono la stima e l'amicizia, tra gli altri, di P. Fanfani e di R. Foresi, il quale lo di Palermo, V (1984), pp. 140-142; M. Ciccuto, Letteratura e usi dialettali in Toscana dall'Unità al primo Novecento, ibid., p. 462; G ...
Leggi Tutto
BORSIERI, Pietro
Mario Scotti
Nato a Milano il 16 apr. 1788 da Vincenzo e Isabella Fontana (la famiglia era originaria del Trentino; il nonno paterno fu il celebre medico Giambattista), compì gli studi [...] carcere per il B. che, insieme col Castillia, col Foresti e altri, fu fatto imbarcare sul brigantino "Ussero" per essere condotto in America Un vecchio giornalista al Conciliatore; GI'Italiani,Sugli usi e costumi d'Italia,opera del Baretti,tradotta ...
Leggi Tutto
A rigore, la lingua letteraria è definita e distinta da quella non letteraria soltanto dal fatto di essere scritta (anche se è esistita ed esiste una letteratura solo orale) e dalle finalità estetiche, [...] differenze interne, perché ci sono romanzi che lo fanno di più e altri che lo fanno di meno. Lo stesso si dica delle poesie. che sperimentali, come le poesie degli ermetici, dove ci sono usi del plurale o costrutti con la preposizione a (Mengaldo 1991 ...
Leggi Tutto
LASCARIS, Costantino
Massimo Ceresa
Nacque a Costantinopoli in una data collocabile tra il 14 giugno 1433 e lo stesso giorno dell'anno successivo. Poco si conosce dei diciannove anni che il L. trascorse [...] valido due anni per quattro persone, per visitare a Creta sua madre e altri familiari. Non è noto se il L. intraprese il viaggio, ma la teorie grammaticali e citazioni letterarie, degli usi grammaticalmente corretti e delle particolarità della ...
Leggi Tutto
Nei protocolli della linguistica moderna per linguaggio poetico si intende un particolare uso della lingua finalizzato a ottenere la comunicazione attraverso l’evidenza e la valorizzazione degli strumenti [...] funzioni (referenziale, emotiva su tutte). Anche usi linguistici completamente diversi sfruttano infatti la funzione poetica , poi prevalse, in -i), gli uni della città e gli altri del contado, o di diversi livelli sociolinguistici (per es., l’opzione ...
Leggi Tutto
Ugo Foscolo nacque a Zante nel 1778, da madre greca e padre veneziano. Si trasferì nel 1793 a Venezia. Dal 1797 al 1815 fu ufficiale del contingente italiano dell’esercito napoleonico e si dedicò prevalentemente [...] alla lingua colloquiale. Si assiste pertanto al rovesciamento degli usi del verbo già elencati nella lingua poetica, su cui , Carlo (1988), Appunti sui moderni. Foscolo, Leopardi, Manzoni e altri, Bologna, il Mulino.
Malato, Enrico (a cura di) (1995 ...
Leggi Tutto
tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, al n. 3 b); t. la tenda, con movimento...
sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. sint., come prep.). – Equivale genericam....