ANSELMO
Margherita Giuliana Bertolini
Successe ad Ansperto nella cattedra arcivescovile di Milano nel marzo 882, secondo arcivescovo di questo nome. Caratteristica essenziale dell'azione di A., sia [...] studenti di quella scuola capitolare, non toglie niente a quanto la lettera di dedica dice chiaramente a riguardo del nostro arcivescovo quale ispiratore diretto dell'opera. Tuttavia in un'epoca in cui il papato doveva dare così scarse prove della ...
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ANGELO
Francesco Russo
Arciprete di Rossano, di nazionalità greca, fu eletto dal capitolo arcivescovo di quella diocesi nel 1266 e raccomandato a Clemente IV come esperto nell'uso delle lingue greca [...] e latina. Il papa, il 17 maggio 1266, scrisse a Raoul Gosparmy, cardinale vescovo di Albano e legato pontificio nel Regno di Napoli, perché confermasse l'elezione, se il candidato risultava in possesso ...
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Teologo e prelato anglicano (Farnworth, Lancashire, 1544 - Londra 1610); vescovo di Londra (1597), poi arcivescovo di Canterbury (1604) fu strenuo avversario dei puritani, ligio alla corona, uomo di fiducia [...] di Giacomo I: presiedette la commissione per la "versione autorizzata" della Bibbia, detta anche "Bibbia del re Giacomo" ...
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Ecclesiastico (m. 1520), figlio illegittimo di Francesco primo duca di Milano; fu creato (1498), arcivescovo di Genova per opera del potente fratello Ascanio. Pur seguendo (1499) il Moro nella fuga, e [...] avendo il governo di Pavia per il duca Massimiliano, rimase titolare della diocesi fino alla morte ...
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Teologo greco-ortodosso (Samo 1827 - Atene 1875), prof. di teologia ad Atene (1860), poi arcivescovo di Tito, Teno e Melo (1866). Rappresentò la Chiesa greca a Costantinopoli in occasione dello scisma [...] bulgaro (1872), e a Bonn al congresso dei "Vecchi cattolici" (1875) ...
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L’insieme di più diocesi (dette comprovinciali o suffraganee) alle quali è preposto un arcivescovo o metropolita, che è di regola il vescovo della più antica o più importante di esse (sede arcivescovile [...] o metropolitana). Il concilio provinciale è il concilio dei vescovi di una p. ecclesiastica, convocato e presieduto dal metropolita.
La p. è anche una suddivisione territoriale degli ordini religiosi: ...
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Prelato e scrittore (Fays-Billot, Alta Marna, 1813 - Parigi 1871), vescovo di Nancy (1859), arcivescovo di Parigi (1863), grande elemosiniere e senatore (1864), membro del Consiglio imperiale d'istruzione [...] (1868). Fautore del cattolicesimo liberale, durante il Concilio Vaticano I fu avversario dell'infallibilità pontificia, ma dopo la definizione di tale dogma si sottomise. Tra i suoi scritti: St. Thomas ...
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Cardinale (Klagenfurt 1769 - Milano 1846). Vescovo di Derbe, poi di Linz, nel 1818 divenne arcivescovo di Milano e fu creato cardinale nel 1824. Resse con capacità la vasta diocesi. Fu detto, ma non è [...] esatto, che avesse recato nel conclave del 1846 il veto dell'Austria all'elezione del card. Mastai Ferretti, il futuro Pio IX: il Metternich intendeva escludere solo il cardinale T. Bernetti ...
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Prelato anglicano (Guildford, Surrey, 1562 - Croydon 1633), fratello di Sir Maurice e di Robert; arcivescovo di Canterbury dal 1611. Fedele alla tradizione dell'anglicanesimo primitivo, avverso perciò [...] all'arminianismo e al cattolicismo (quindi alla Francia e alla Spagna), favorì il riavvicinamento ai protestanti tedeschi (matrimonio della principessa Elisabetta con l'elettore palatino Federico V). L'intransigente ...
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Ecclesiastico cattolico (Tobbernavine, Mayo, 1791 - Tuam 1881). Sacerdote (1814), coadiutore del vescovo di Killala (1825), arcivescovo di Tuam (1834). Assai aspro nella polemica anti-inglese, che finì [...] ) di una traduzione del Pentateuco. Dal 1860 la sua influenza venne sempre più diminuendo, mentre cresceva quella dell'arcivescovo P. Cullen, suo avversario. M. partecipò (1870) al concilio Vaticano I, dove sostenne con gli Inglesi la inopportunità ...
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arcivescovo
arcivéscovo s. m. [comp. di arci- e vescovo, secondo il modello del lat. tardo archiepiscŏpus, gr. ἀρχιεπίσκοπος]. – Propriam., il vescovo di un’archidiocesi, o diocesi metropolitana; ma il titolo è attribuito anche a prelati meramente...
arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...