Scultore (n. in Puglia, e non, come si è congetturato, a Pulìa presso Lucca, verso il 1210 o, più verisimilmente, nel 1220 - m. tra 1278 e 1287). N. ha lasciato la sua inconfondibile impronta in opere [...] nobiltà si esprime in un linguaggio ricco di cadenze ampie e maestose. Non mancano, nel pergamo di Pisa, motivi dell'artegotica; negli archi trilobi su cui poggia il parapetto, nell'architettura dello sfondo dei rilievi, nel modo di trattare, qua e ...
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Pittore senese (m. prima del 1319). Padre della grande pittura senese del Trecento, nel suo percorso artistico modulò lo stile tradizionale dell'arte bizantina con gli elementi di novità presenti nell'arte [...] nei musei di Londra, Washinghton, New York). In questa, l'arte di D. appare fondata sulla conoscenza dei modi aulici della pittura bizantina, pur elaborando anche novità gotiche, senza che ne sia contraddetto l'effetto plastico, non vigoroso, ma ...
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Il fondatore del cristianesimo e della Chiesa; secondo la fede cristiana, il Redentore del genere umano e, conforme alle definizioni dei primi quattro concilî ecumenici, il Figlio di Dio, Verbo incarnato, [...] con la sua corte. Anche le scene storiche della vita del C. si colorano di una particolare intonazione narrativa. L'artegotica dà all'immagine barbata una serena e pacata gravità (come nel Beau Dieu di Amiens), mentre nelle scene narrative rinnova ...
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Poeta, incisore, pittore (Londra 1757 - ivi 1827). Si dedicò giovanissimo all'arte e alla letteratura, studiò incisione e frequentò per breve tempo la Royal Academy (1779). Spirito ribelle e visionario, [...] cui contribuirono certamente la poetica del sublime, la mistica di Swedenborg e, nell'ambito più propriamente visivo, l'artegotica inglese (tra i suoi primi disegni sono quelli delle tombe di Westminster per la Society of antiquaries), Michelangelo ...
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Storico dell'arte e architetto (Padova 1803 - ivi 1880). Studiò legge, pittura e architettura con G. Japelli. Avversario del neoclassicismo, fu un grande ammiratore dei primitivi e appoggiò quindi con [...] (3 voll., in collab. con L. Chirtani e T. V. Paravicini, 1877 e segg.). Fra le opere architettoniche, che testimoniano tutto il suo entusiasmo per l'artegotica, la più nota è la facciata (1848) della quattrocentesca chiesa di S. Pietro a Trento. ...
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Famiglia di artisti veronesi, il cui capostipite è Guglielmo (m. 1420). Segue Bartolomeo, scultore (1410 circa - 1486 circa), che fu dapprima a contatto con l'artegotica veneziana (sculture di Colognola [...] alla scuola di Liberale, del quale mantiene le tendenze gotiche. Tipici di lui i cicli di affreschi della chiesa Madonna del Gelsomino (Museo di Castelvecchio). In seguito risentì dell'arte di L. Lotto e del Romanino: notevoli le Allegorie (Museo ...
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Pittore (Birmingham 1833 - Londra 1898), una delle principali figure del movimento preraffaellita. In Francia (1855) e in Italia (1859; 1862) s'interessò soprattutto all'artegotica e quattrocentesca. [...] lo condusse a occuparsi, con W. Morris, di arte decorativa: vetrate, mosaici, illustrazioni, rilegature, arredamenti ecc dal movimento preraffaellita e accostando alla tendenza detta "l'arte per l'arte" e al gusto detto "art nouveau" (Il re ...
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Storico dell'arte boemo (Roudnice 1874 - Hrušovang 1921). Formatosi con F. Wickhoff, divenne uno dei massimi esponenti della scuola storicoartistica di Vienna. Insegnante universitario, partendo da spunti [...] Kunst in Zeitalter der Renaissance, 1927-28) e sulla mutevolezza del concetto dell'arte nel corso del tempo. D. spiegò inoltre l'artegotica come fenomeno di sottomissione all'ideologia religiosa e in Über Kunstbetrachtung, 1921, concluse ...
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Scultore e architetto (n. 1248 circa - m. Siena dopo il 1314, forse 1320), figlio di Nicola Pisano. Fu col padre a Siena, tra i suoi aiuti all'opera del pergamo del duomo (1265-68), e con lui collaborò [...] fare più sintetico e interno, adatto ai moti impetuosi che G. esprime in modo altissimo. Subì profondamente l'influsso dell'artegotica oltremontana che egli poté conoscere, se non in un ipotetico viaggio in Francia tra il 1270 e il 1275, per mezzo ...
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gotico
gòtico agg. e s. m. [dal lat. tardo Gothĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Dei Goti, antica popolazione germanica (v. goto): lingua g. (o gotico s. m.), lingua appartenente al ramo orientale del gruppo linguistico germanico, nota soprattutto...