metro
" Dicesi metro da ‛ metros ', graece, che in latino suona ‛ misura '; e quinci, propiamente parlando, i versi poetici sono chiamati ‛ metri ', per ciò che misurati sono da alcuna misura, secondo [...] la qualità del verso ". Così il Boccaccio nella nota a If VII 33, dove sono descritti gli avari e i prodighi, che vanno gridandosi... loro ontoso metro - " Perché tieni? " e " Perché burli? ", v. 30 -; avvertendo tuttavia che " l'autore chiama ‛ ...
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pozza
Antonio Lanci
Una sola volta (in rima con strozza e ingozza, di cui si ha solo un altro esempio nella Commedia), in If VII 127 girammo de la lorda pozza / grand'arco, della " palude " Stige.
Il [...] Boccaccio, seguito dal Landino e dal Castelvetro, giustifica l'uso del termine, " il quale è proprio nome di picciole ragunanze d'acqua ", in luogo di ‛ palude ', in quanto " è conceduto a' poeti... d'usare un vocabolo per un altro, per la stretta ...
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uccellare
Emilio Pasquini
Verbo assai diffuso nella lingua antica a partire dal XIII secolo (R. Malispini, e poi D. Compagni, A. Pucci, ecc.), spesso associato al complementare ‛ cacciare ' (così in [...] Ricordano, nel Crescenzi volgare, nel Decameron), in Boccaccio anche transitivo nel traslato per " beffare ".
Unica occorrenza in D. è (per l'intransitivo assoluto) quella celebre nel congedo della canzone Tre donne (Rime CIV 101), nel valore ben ...
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vieto
Bruno Basile
Solo in If XIV 99 Una montagna v'è che già fu lieta / d'acqua e di fronde, che si chiamò Ida; / or è diserta come cosa vieta, col significato di " vecchia e guasta " (Boccaccio), [...] come concordi annotano gli antichi commentatori, dal Buti (" invecchiata, ovvero disabitata e vietata d'abitare ") all'Anonimo (" Ida, la quale era adorna e piena d'àlbori e di fontane: ora è non coltivata ...
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gocciolo
Forma alterativa, che ricorre nelle parole di mastro Adamo (ora, lasso!, un gocciol d'acqua bramo, If XXX 63), per cui cfr. Luci 16, 24: il Tommaseo-Bellini indica un'altra occorrenza del vocabolo, [...] ugualmente apocopato, nel Boccaccio. Anche se probabilmente forma già neutralizzata nella lingua antica, g. va messo in relazione con i ruscelletti dello stesso episodio, a indicare l'acuto desiderio dell'idropico. V. anche GOCCIA; GOTTA. ...
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Filologo (Torino 1876 - Napoli 1919). Perfezionatosi a Firenze alla scuola di P. Rajna, fu prof. di letterature neolatine all'univ. di Catania, poi di Pavia. Dopo una serie di contributi sulla fortuna [...] di Dante, Petrarca, sulle opere minori di Boccaccio, su Bembo, ecc., s'impegnò in opere di più ampio respiro, come nel Cervantes (1913), e nelle Origini neolatine (post., 1920), che danno piena misura della sua preparazione storica ed erudita e del ...
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Letterato (Cortona 1766 - Siena 1831); alternò sempre agli studî e all'attività letteraria la vita militare, dapprima nell'esercito francese, poi, dopo la rivoluzione, negli eserciti austriaco e prussiano. [...] Collaboratore dell'Antologia del Vieusseux, studiò soprattutto il Petrarca (Del Petrarca e delle sue opere libri quattro, 1797) e il Boccaccio (Vita di G. Boccaccio, 1806). ...
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arido
Amedeo Quondam
. In If XIV 13 è a., cioè " asciutta ", " secca ", l'estensione sabbiosa, ardente per la pioggia di fuoco, dove sono puniti i violenti contro Dio: Lo spazzo era una rena arida e [...] spessa. Chiosa il Boccaccio: " È l'arena una terra tanto lavata dall'acqua che ogni altra sustanzia o grasseza della terra n'è tratta, e perciò è infruttifera e sterile e rara; e, secondo alcuni, è detta ‛ arena ' da areo-ares, che sta per ‛ esser ...
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sdegnare
Vincenzo Valente
Il verbo è usato solo due volte, e vale " disprezzare ", " rifiutare ". In If III 50 è detto dei pusillanimi (misericordia e giustizia li sdegna, " cioè non cura di doverli [...] tra le più gravi colpe dannare ", Boccaccio: cfr. Pg XXI 20 se voi siete ombre che Dio sù non degni). Analogamente, in Pg II 31: per far procedere il suo vasello (v. 41), l'angelo nocchiero sdegna li argomenti umani, / sì che remo non vuol, né altro ...
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Umanista (n. Firenze 1535 - m. in Francia fine del sec. 16º). Esule nel 1562 per ragioni politiche, pubblicò a Parigi, dove godé il favore di Caterina de' Medici e di Enrico III, alcuni antichi testi tra [...] cui il Corbaccio del Boccaccio (1569) e il De vulgari eloquentia di Dante (1577), prima edizione del trattato nella sua veste originale (il Trissino nel 1529 ne aveva pubblicato una traduzione). ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....