Tipografo bavarese (sec. 15º); fu attivo a Milano (1477-1500), dapprima associato con L. Pachel, poi da solo. Diede oltre 150 edizioni di opere giuridiche e teologiche, di classici (Virgilio, 1477; Isocrate, [...] 1493) e di scritti in volgare (Trionfi e Sonetti di Petrarca, 1494; il Filostrato di Boccaccio, 1498; le Opere di A. Tebaldeo, 1498). Lavorò anche per Giovanni Filippo da Legname e per Filippo Cavagni di Lavagna. L'ultimo prodotto della sua officina ...
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circavicino
Bruna Cordati Martinelli
. Una sola volta, in Cv IV IV 2, nel capitolo sulla maestà imperiale: la cittade richiede a le sue arti e a le sue difensioni vicenda avere e fratellanza con le [...] circavicine cittadi; e però fu fatto lo regno (‛ circonvicino ' è in Boccaccio, mentre la forma c. pare assolutamente isolata). È un punto del ragionamento per cui, dall'affermazione che la civiltà umana è ordinata per la felicità individuale, si ...
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Aurora
Federigo Tollemache
. Nominata espressamente una sola volta, in Pg II 8 le bianche e le vermiglie guance, / là dov'i' era, de la bella Aurora / per troppa etate divenivan rance, dove, secondo [...] la tradizione mitologica classica, l'A. è personificata; l'immagine fu ripresa dal Boccaccio (Dec. Introd. III g. 1): " L'aurora già di vermiglia cominciava, appressandosi il sole, a divenir rancia ". All'A., pure personificata, si allude ancora in ...
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Notaio fiorentino (sec. 14º), dapprima notaio della Curia vescovile di Firenze (1350), poi priore della chiesa dei SS. Apostoli, amico di Petrarca che lo chiamava Simonide e gli dedicò le Seniles. Espresse [...] due lettere del 1353 (Fam. XVI, 11 e 12). Dal 1361 "spenditore" del gran siniscalco Acciaioli, invitò a Napoli Boccaccio (1362) che, insoddisfatto delle accoglienze avute, ne venne subito via e rispose alle rimostranze di N. con una lettera piuttosto ...
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speculare
Emilio Pasquini
Etimologicamente, allotropo dotto di ‛ specchiare ' (ma in quel senso adibito solo nell'omologo latino di VE I II 3 speculum, in quo cuncti repraesentantur pulcerrimi acque [...] avidissimi speculantur: v. SPECCHIO), circoscritto in D. al lessico del Convivio; non recupera, come farà in Boccaccio, il valore fisico originario (fra Plauto e Cicerone) di " esplorare ", " spiare ", restando invece ancorato all'estensivo " ...
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pulcro
Latinismo, che si trova in rima (con sepulcro e appulcro: sono le uniche rime in -ulcro della Commedia) in If VII 58 Mal dare e mal tener lo mondo pulcro / ha tolto loro, li ha privati del mondo [...] " bello " per antonomasia, il cielo, " nel quale - per il Boccaccio - è ogni bellezza "; quindi, per estensione, della " vita eterna " (Buti). ...
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Breve narrazione, per lo più in prosa, di un fatto, sia esso storico, reale, o del tutto immaginario. Oltre che per la brevità, la n. si caratterizza in origine per lo stretto legame con la narrazione [...] immutata per molti secoli, grazie anche a grandi imitatori quali G. Chaucer (14° sec.) e Margherita di Navarra (16° sec.). Boccaccio fissò anche l’uso, a lui preesistente, della ‘cornice’, che stringe le varie n. nell’unità di un super-racconto che ...
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Scrittore statunitense (Cambridge, Maryland, 1930 - Bonita Springs, Florida, 2024); professore alla Johns Hopkins University. La sua vena di narratore arguto, fantasioso, paradossale, intesa all'interiorità [...] 'ambiente e di grande rigore formale, traduce una visione ironicamente nichilistica della vita, con le ascendenze più disparate (Boccaccio, Rabelais, Borges, Beckett, Nabokov). Nelle sue opere B. tenta la via di nuove soluzioni tecniche, in cui alla ...
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Scrittore spagnolo (n. 1437 circa - m. 1498 circa), per molti anni (dal 1453) al servizio di Juan Téllez Girón, conte di Urueña. Autore dei romanzi sentimentali Tractado de amores de Arnalte y Lucenda [...] (1491) e Cárcel de Amor (1492), tragiche storie d'amore ispirate alla Fiammetta di G. Boccaccio e alla Historia de duobus amantibus di E. S. Piccolomini, e a loro volta ispiratrici di numerose opere tra cui la Celestina. Colpita dalla condanna del ...
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ragazzo
Il vocabolo è in D. nel suo significato di " mozzo di stalla ", in If XXIX 77 non vidi già mai menare stregghia / a ragazzo aspettato dal segnorso. Le altre testimonianze, per lo più nel senso [...] generico di " servo ", sono immediatamente successive (es. G. Villani; più tardi Boccaccio), mentre per lo stesso significato che in D. il Torraca cita Giordano da Pisa LXXXVI " non dee il signore istare nella istalla col ragazzo " (G.B. Pellegrini, ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....