ACCARISI (Accarigi, Acharisio, Accarisio), Alberto
Alberto Asor Rosa
Nativo di Cento, visse nella prima metà del sec. XVI. Dottore in legge, fu uno dei primi studiosi del lessico e della grammatica [...] ed anche in francese, a Lovanio nel 1555, porta il segno del magistero bembesco: gli esempi sono addotti da Boccaccio, Petrarca, Dante e, in primis,dallo stesso Bembo; il modello suggerito, quello di una naturalezza linguistica priva di artificiosità ...
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La ridondanza pronominale (del tipo a me mi pare) è caratteristica della produzione linguistica orale informale (➔ colloquiale, lingua) e risponde a un’esigenza pragmatica di intensificazione dell’informazione, [...] attestabile già, di là dalle diverse tipologie, nell’italiano dei secoli scorsi (per il Decameron di Boccaccio, cfr. Stussi 1995 e Vitale 2002).
Nell’italiano contemporaneo, di là dalla dislocazione (alla sinistra del verbo: il treno lo prendo alle ...
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salsa
Luciano Graziuso
Il vocabolo ricorre solo in senso figurato: pungenti salse sono i tormenti e, in particolare, le frustate dei diavoli (If XVIII 51): la lingua gusta il forte sapore della s., [...] i peccatori avvertono le crudeli staffilate sui loro corpi.
Tuttavia per gli antichi commentatori, fra cui l'Anonimo, il Boccaccio, Benvenuto, l'idea del nome sarebbe stata suggerita a D. da quello di " certa valle angusta, sterile e deserta, poco ...
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delirare
Con valore semantico strettamente connesso al latino delirare, " uscir dal solco ", vale " deviare dalla giusta direzione " (v. anche Deliro e cfr. Ep VI 12 adfore stupescetis... delirantis [...] della Commedia: " Perché tanto delira ", / disse, " lo 'ngegno tuo da quel che sòle? " (If XI 76). Chiosa il Boccaccio: " metaphorice parlando, in ciascuna cosa uscendo dalla dirittura e dalla ragione, si può dire e dicesi ‛ delirare ' ". Il solco ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] i prosatori dei secoli seguenti terranno l’occhio o all’uno o all’altro di questi due contrastanti aspetti del maestro Boccaccio.
Duplice è anche l’eredità che lascia ai secoli seguenti Petrarca; duplice infatti è stata la sua attività, di poeta in ...
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(o Calandra) Commedia in cinque atti del letterato e diplomatico B. Dovizi, detto il Bibbiena (1470-1520), rappresentata a Urbino nel 1513, con prologo di B. Castiglione; in Vaticano nel 1518; alla corte [...] Trae il titolo dal nome del protagonista, Calandro, tipo di sciocco che ricorda in parecchi tratti il Calandrino del Boccaccio. L’intrigo deriva in parte da Plauto.
Per approfondire Dovizi, Bernardo, detto il Bibbiena, di Giorgio Patrizi (Dizionario ...
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DAL POZZO TOSCANELLI, Paolo
Marianne Mahn-Lot
Nacque a Firenze nel 1397 da una famiglia di mercanti, il cui interesse precipuo era il commercio delle spezie, allora minacciato dall'avanzata dei Turchi.
Frequentò [...] inizialmente lo Studio della città natale, fondato nel 1321, che era stato reso celebre dalle lezioni del Boccaccio sulla Divina Commedia, ma che era allora in piena decadenza e non contava che pochissimi allievi. Il giovane D. studiò in seguito, dal ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ezio Raimondi e Giuseppe Ledda
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’esperienza rinnovatrice dell’umanesimo, che informa la cultura del [...] , mentre lo scrittore catalano Bernat Metge , ammiratore di Petrarca, scrive Lo somni (Il sogno), che si ispira a Petrarca e Boccaccio, ma pure a Cicerone. E anche Parigi diviene un centro di studi sull’antichità, con un gruppo di umanisti riuniti ...
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rigagno
Maurizio Dardano
Appare una sola volta: Se 'l presente rigagno / si diriva così dal nostro mondo, / perché ci appar pur a questo vivagno? (If XIV 121); indica il ruscello dal quale hanno origine [...] i fiumi infernali: " da ‛ rigo, rigas ' che sta per rigare: e questo rio rigava la rena sopra la quale correva " (Boccaccio).
La rima in -agno, oltre che in questo passo (con stagno e vivagno), si ha solo altre due volte nella Commedia (compagno / ...
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sanguinitade
Alessandro Niccoli
Con il valore di " consanguineità ", " relazione di parentela ", ricorre nell'episodio della donna giovane e gentile, con D. di propinquissima sanguinitade congiunta [...] infermo; in lei si è propensi a vedere la sorella di D. (v. ALIGHIERI, Alighiero II) andata sposa, secondo la testimonianza del Boccaccio (cfr. il commento a If VIII 1), a Leone Poggi (v.).
A Manetto Portinari (v.) o ad altro fratello di Beatrice ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....