Mardoli, Lippa de'
Simonetta Saffiotti Bernardi
Moglie di Giandonato de' M. ‛ compagno della fiera ' della società dei Franzesi, figlia di Salto de' Portinari cugino di Folco, quindi biscugina di Beatrice, [...] mantenimento, la malattia e il funerale della suocera.
Si può quindi supporre col Barbi che al suo ritorno da Napoli il Boccaccio, ritrovando in casa la vecchia Lippa, abbia sentito dalla sua stessa voce le vicende dell'amore di D. per Beatrice, sua ...
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Letterato (n. Perugia - m. Napoli 1348). Fece parte del circolo di letterati raccolti intorno a Roberto d'Angiò; da lui imparò parecchio Boccaccio giovane. Perduta è la sua opera maggiore, Collectiones, [...] una raccolta mitologica ordinata genealogicamente; restano invece i commenti all'Arte poetica di Orazio e alle Satire di Persio, documenti della cultura preumanistica napoletana ...
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Banchiere fiorentino (n. 1240 - m. dopo il 1303), ricordato con questo nome per le sue ricchezze nella novella di Ser Ciappelletto di Boccaccio. Si recò giovanissimo in Francia a esercitarvi la mercatura, [...] divenne tesoriere di Filippo IV il Bello, e assisté Carlo di Valois nella sua venuta in Italia. Fu compagno anche di G. Nogaret, nella sua ambasceria a Bonifacio VIII, finita con il famoso oltraggio di ...
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Poeta italiano (Settimo Milanese 1874 - Bordighera 1938). Acquistò fama soprattutto per il Boccaccino (1920), poema in ottave intorno alla vita giovanile del Boccaccio, sul tono della poesia burlesca dei [...] secc. 15º-16º. Descrittore assai vivo di scene e quadretti all'aria aperta (Il Rossin di Maremma, 1922; ecc.), la sua vena più genuina va tuttavia cercata dove, su quel fondo arcaicizzante e svagato, s'inseriscono ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A partire dalla circolazione del Decameron di Giovanni Boccaccio (1348) fino alla [...] un nuovo titolo (De insigni obedientia et fide uxoria) e la inserisce tra due lettere di accompagnamento, indirizzate all’amico Boccaccio (Seniles XVII 3 e 4). La proposta petrarchesca di riscrivere in latino una novella in volgare, e di inserire una ...
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Letterato (n. Strada in Chianti - m. Avignone 1361). Si recò nel 1352 a Napoli presso Niccolò Acciaiuoli; fu poi per breve tempo segretario apostolico ad Avignone. Volgarizzatore di classici, autore di [...] versi latini, nel 1355 ebbe a Pisa dall'imperatore Carlo IV la corona poetica, per la quale compose l'orazione De fama. Fu amico di Petrarca e di Boccaccio. ...
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Letterato (n. Napoli - m. 1559), è noto per il suo Vocabolario di cinque mila vocabuli toschi non men oscuri che necessari del "Furioso", Boccaccio, Petrarca e Dante, edito a Napoli nel 1536, uno dei primissimi [...] esempî, se non proprio il primo, di dizionario italiano ...
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Copista fiorentino, vissuto nella seconda metà del sec. 14º, probabilmente mercante. Nel 1384 scrisse il codice Laur. 42. 1 del Decamerone di G. Boccaccio, che costituisce un'autorevole testimonianza della [...] tradizione di quell'opera, pur dopo l'identificazione di un autografo (Berl. Ham. 90) ...
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sconoscente (scanoscente)
Federigo Tollemache
La sconoscente vita che... fé sozzi gli avari e i prodighi (If VII 53) è quella che il Boccaccio definisce " senza discrezione menata ", cioè " senza conoscenza [...] ", " da ignoranti ".
Nella forma lirico-cortese ‛ scanoscente ', con valore di sostantivo, ricorre, riferito agli occhi del poeta stesso, in Rime LI 14 e dico ben, se 'l voler non mi muta, / ch'eo stesso ...
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Filologo tedesco (Dresda 1845 - Kiel 1913); prof. nell'univ. di Münster e di Kiel (dal 1892). Oltre agli studî su Petrarca (1878), su Boccaccio (1880) e sul Rinascimento italiano (1884), si devono ricordare [...] di lui la Enzyklopädie und Methodologie der romanischen Philologie (3 voll., 1884-88), il vocabolario etimologico delle lingue romanze (1890), precursore di quello di W. Meyer-Lübke. Diresse dal 1879 al ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....