L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] che hanno tramandato il testo della Commedia. Il De vulgari eloquentia, appena menzionato da ➔ Giovanni Boccaccio, cominciò a essere considerato solo nel Cinquecento, nelle polemiche sulla ➔ questione della lingua, divulgato nella traduzione ...
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La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] la subdistinctio, che fu detta distinctio suspensiva» (Novati 1909: 85 segg.). Nell’autografo Hamiltoniano del Decameron di Boccaccio, la virgula (seguita da un’iniziale di parola che può essere sia minuscola sia maiuscola) è «rappresentata ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] da Spira (il nome rivela l’origine tedesca) è del 1470 (Venezia). Tra il 1470 e il 1471 uscì il Decameron di Boccaccio. La princeps della Commedia di Dante uscì a Foligno nel 1472. Tra gli incunaboli di materia non religiosa, secondo i calcoli di ...
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È detta tema sospeso (o soggetto assoluto o, alla latina, nominativus pendens) una costruzione in cui una frase sintatticamente completa è preceduta da un ➔ sintagma nominale isolato con funzione di tema [...] io più poderoso di loro (Novellino XXXVI)
(10) Calandrino, se la prima gli era paruta amara, questa gli parve amarissima (Boccaccio, Dec. VIII, 6, 48)
È però precoce, già cinquecentesca, la censura dei grammatici nei confronti della costruzione, che ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Scienze (2013)
Lingua, letteratura e scienza da Dante a Calvino
Andrea Battistini
Il sapere integrato del Medioevo
Ai tempi di Dante Alighieri, una vera distinzione tra le «due culture» non si poneva perché la stessa [...] a rivendicare nel De nobilitate legum et medicinae la superiorità del diritto per essere fondato sul principio di equità e Giovanni Boccaccio a ritrarre con ironia i medici in talune novelle del Decameron. Ciò non toglie che questi uomini di lettere ...
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Italiano
"Sao ko kelle terre per kelle fini
que ki contene trenta anni le
possette parte Sancti Benedicti"
(Placito di Capua)
Italiano, oggi: l'antico, il nuovo
di Gian Luigi Beccaria
14 marzo
Si apre [...] , la diffusione della lingua fu dovuta per molta parte alla Commedia di Dante, al Canzoniere del Petrarca, al Decameron del Boccaccio, presi a modello di lingua da parte dei letterati toscani e non toscani, e sminuzzati in lemmi da proporre per norma ...
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La coincidenza fra la decisa affermazione dei volgari italiani e l’espansione delle attività mercantili nel corso del Duecento non è casuale: numerose sono infatti le testimonianze letterarie di una precoce [...] la moglie Zinevra di saper meglio «leggere e scrivere e fare una ragione [«fare un conto»] che se un mercatante fosse» (Boccaccio, Dec. II, 9). Noto è pure il caso di Margherita Bandini, moglie dal 1376 del grande mercante pratese Francesco Datini ...
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Già ➔ Dante (nei capitoli ix-xv del libro I del De Vulgari Eloquentia, composto presumibilmente entro il 1305) tracciò un quadro memorabile dell’Italia dialettale dell’epoca, differenziato su base geografica [...] , Bernardino Campanelli (1896). Per la documentazione dei dialetti di Roma e del Lazio Monaci aveva pensato alla traduzione della novella di Boccaccio La dama di Guascogna e il re di Cipro (Dec. I, 9; cfr. Merlo 1930): l’idea di tradurre un racconto ...
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PAPIAS
Roberta Cervani
– Le notizie biografiche sono scarse e incerte, a iniziare dal nome stesso, sulla cui autenticità sono stati avanzati dubbi. È stato ipotizzato che Papias designi l’opera e non [...] Ciriaco di Ancona, va ricordato che Giovanni Boccaccio, in diversi luoghi delle Genealogie deorum Germaniae Historica, Scriptores, XXIII, Hannoverae 1874, p. 790; G. Boccaccio, Genealogie deorum gentilium libri (XIV sec.), a cura di V. Romano ...
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Il futuro anteriore (o futuro composto) è un tempo verbale dell’➔indicativo che esprime fatti proiettati nel futuro ma avvenuti prima di altri. Nell’esempio che segue:
(1) quando Maria si sveglierà, Luca [...] :
(14) Essi mentono, per ciò che mai io non la vendei loro ma essi questa notte passata me l’avranno imbolata (Boccaccio, Dec. IV, X, 38, p. 580)
Come il futuro semplice, anche il futuro anteriore ha funzione concessiva (Berretta 1997; ➔ concessione ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....