Tipografo bavarese (sec. 15º); fu attivo a Milano (1477-1500), dapprima associato con L. Pachel, poi da solo. Diede oltre 150 edizioni di opere giuridiche e teologiche, di classici (Virgilio, 1477; Isocrate, [...] 1493) e di scritti in volgare (Trionfi e Sonetti di Petrarca, 1494; il Filostrato di Boccaccio, 1498; le Opere di A. Tebaldeo, 1498). Lavorò anche per Giovanni Filippo da Legname e per Filippo Cavagni di Lavagna. L'ultimo prodotto della sua officina ...
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Scrittore statunitense (Cambridge, Maryland, 1930 - Bonita Springs, Florida, 2024); professore alla Johns Hopkins University. La sua vena di narratore arguto, fantasioso, paradossale, intesa all'interiorità [...] 'ambiente e di grande rigore formale, traduce una visione ironicamente nichilistica della vita, con le ascendenze più disparate (Boccaccio, Rabelais, Borges, Beckett, Nabokov). Nelle sue opere B. tenta la via di nuove soluzioni tecniche, in cui alla ...
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Scrittore spagnolo (n. 1437 circa - m. 1498 circa), per molti anni (dal 1453) al servizio di Juan Téllez Girón, conte di Urueña. Autore dei romanzi sentimentali Tractado de amores de Arnalte y Lucenda [...] (1491) e Cárcel de Amor (1492), tragiche storie d'amore ispirate alla Fiammetta di G. Boccaccio e alla Historia de duobus amantibus di E. S. Piccolomini, e a loro volta ispiratrici di numerose opere tra cui la Celestina. Colpita dalla condanna del ...
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Villani, Filippo
Cronista fiorentino (m. tra il 1407 e il 1409). Figlio di Matteo e nipote di Giovanni; di questi continuò la cronaca, portando la narrazione al 1364. Lasciò inoltre un Liber de origine [...] civitatis Florentiae et eiusdem famosis civibus. Fu cancelliere del comune di Perugia e successe a Boccaccio nella lettura di Dante presso lo Studio di Firenze. ...
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Calligrafo e tipografo belga (m. Bruges dopo il 1484). Introdusse la stampa a Bruges, ove fu attivo fin dal 1475 (prima opera, Jardin de dévotion) producendo per lo più opere francesi o in trad. francese. [...] Le sue edizioni più note sono De la ruyne des nobles hommes et femmes di Boccaccio (1476), trad. fr. del De casibus virorum illustrium, con incisioni in rame, e le Méthamorphoses di Ovidio moralizzate (1484) con numerose silografie. Ancora insoluto è ...
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Umanista, poeta e pittore tedesco (n. Bremgarten, Svizzera, inizî sec. 15º - m. 1478 circa), segretario municipale e poi direttore di una scuola privata a Esslingen. Propagatore dell'umanesimo italiano [...] in Germania, tradusse e divulgò le opere di E. S. Piccolomini (del quale pubblicò anche l'editio princeps dell'epistolario), di G. Boccaccio, di Buonaccorso da Montemagno il Giovane, di P. Bracciolini, ecc. ...
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Bizantinista (Piacenza 1918 - Milano 1979); prof. di filologia bizantina (1955), poi di letteratura greca (1973) nell'università Cattolica di Milano. Ha pubblicato testi (De Thematibus di Costantino Porfirogenito, [...] in Hesiodi carmina, 1955; i Panegirici epici di Giorgio di Pisidia, 1959), ricerche su umanisti (Leonzio Pilato tra Petrarca e Boccaccio, 1964; Martino Segono di Novi Brdo, vescovo di Dulcigno, post., 1981) e le testimonianze di contemporanei su La ...
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CLARICIO, Girolamo
Francesca Romana De' Angelis
Nacque a Imola intorno al 1470. Secondo le ipotesi di Dionisotti si recò a Pavia e a Milano, dove iniziò la formazione culturale e dove probabilmente [...] , Raimondi, Branca, è stato riaperto il dibattito sul valore dell'operazione editoriale da lui compiuta su due testi del Boccaccio: l'Ameto e l'Amorosavisione. Il C. esordisce come compositore di epigrammi greci e di carmi latini, mostrando fin ...
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GUERRI, Domenico
Saverio Bellomo
Nacque ad Anghiari, presso Arezzo, il 20 genn. 1880 da Guido e da Prisca Vignoli. Dopo avere frequentato il seminario di Sansepolcro, si perfezionò nel R. Istituto di [...] Bari 1918) e infine un saggio in cui giustificò le sue convinzioni e i suoi criteri editoriali (Il Commento del Boccaccio a Dante. Limiti della sua autenticità e questioni critiche che ne emergono, ibid. 1926). L'edizione è inficiata dal pregiudizio ...
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CAMBIASO, Domenico Pasquale
Franco Sborgi
Nacque a Genova il 5 febbr. 1811 da Bartolomeo e Maddalena (anch'essa una Cambiaso), entrambi di facoltosa famiglia patrizia.
Dopo aver studiato in un primo [...] tempo all'Accademia ligustica di Belle Arti di Genova, passò a Parma alla scuola di Giuseppe Boccaccio da Colorno, scenografo e autore di apparati decorativi. Si trasferì quindi a Napoli, dove fa forse in contatto con la cosiddetta "scuola di ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....