L’imperfetto è un tempo passato del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che indica principalmente simultaneità rispetto a un momento passato (Bertinetto 1986; Vanelli 1991). Dal punto di [...] buia, che entra negli occhi e li lava. Andavo quasi sempre solo, perché Pieretto a quell’ora se ne dormiva (CesarePavese, Il diavolo sulle colline, p. 123).
Benché l’imperfetto sia vago circa la possibilità di precisare la conclusione del processo ...
Leggi Tutto
Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] principale (6):
(5) Col vecchio Fenoaltea e con Gaetano parlò canzonando, e il vecchio rideva chino sul banco (CesarePavese, Il carcere, p. 93)
(6) pochi momenti dopo, giunse borbottando un vecchio servitore (Alessandro Manzoni, I promessi sposi ...
Leggi Tutto
La paratassi è una connessione ordinata di frasi in un’entità superiore, in cui le frasi interessate hanno diverso valore informativo (➔ tematica, struttura) e sono collegate tra loro da nessi semantici. [...] , Milano 1968, p. 46)
(32) Entrò come un’ombra, e seppi di averlo davanti al tavolino prima ancora di levare gli occhi (CesarePavese, La spiaggia, Torino 1968, p. 138)
(33) Mai le donne l’avrebbero salvata: e le mancava l’uomo (Italo Calvino, L ...
Leggi Tutto
La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] frasi non marcate:
(10) Lui, mi chiese che cosa facevo e se avevo molto usato la chitarra in quei mesi (CesarePavese, Il compagno)
Le virgole correlative possono essere realizzate entrambe, oppure una delle due può essere virtuale, a seconda della ...
Leggi Tutto
Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] invenzione, costanza e scoperta – l’età è accumulo di cose uguali che si arricchisce e approfondisce sempre più (CesarePavese, cit. in Mortara Garavelli 1973: 120)
Quanto alla ➔ punteggiatura, sono pertinenti soprattutto quegli usi in cui il ➔ punto ...
Leggi Tutto
Sotto il nome di intensificatori sono riunite tutte quelle espressioni (nomi, avverbi, aggettivi, sintagmi) che contribuiscono all’amplificazione di un aggettivo, di un nome, di un verbo, di un avverbio, [...] , uniti all’aggettivo (davvero, veramente, proprio, sul serio, per davvero): «adesso Ginia era davvero felice» (CesarePavese); «il Vittoni che, senza essere veramente intelligente, non mancava tuttavia di una grossolana e sarcastica penetrazione ...
Leggi Tutto
In italiano standard la congiunzione che è propria di alcune frasi subordinate: le oggettive (vedo che ti stai comportando bene; ➔ oggettive, frasi), le soggettive (è possibile che io sia in ritardo domani; [...] dal mare si vedeva tutta la casa (Giovanni Verga, I Malavoglia, cap. 10)
(24) una soffitta che ci si saliva per la scala grande (CesarePavese, La luna e i falò, p. 35)
(25) libri che lei non se ne fa niente (Italo Calvino, Se una notte d’inverno un ...
Leggi Tutto
I due punti introducono una pausa intermedia tra il punto e la virgola e vengono usati per ottenere diverse funzioni sintattiche e testuali, come quelle dichiarativa, presentativa e argomentativa, o per [...] ridendo, ma non era Gisella: era un verso da bestia, che sembrava una vecchia, una voce da battere i denti (CesarePavese, Paesi tuoi, in Tutti i romanzi, Torino, Einaudi, 2000, p. 41)
e quella denominata segmentatrice, usata per le citazioni e ...
Leggi Tutto
I ➔ titoli di opere (letterarie, ma anche musicali e artistiche in genere) richiedono sempre l’iniziale maiuscola del primo elemento, anche se si tratta di un articolo: Il barone rampante (di Italo Calvino), [...] di Giuseppe Ungaretti
(8) il senso di impotenza dell’intellettuale nel romanzo La casa in collina di CesarePavese
Alcuni autori dei secoli passati hanno intitolato le loro opere alla latina, ricalcando la struttura sintattica del complemento ...
Leggi Tutto
Il sintagma nominale è un tipo di sintagma (➔ sintagma, tipi di) il cui elemento principale – quello che determina l’➔accordo e la funzione sintattica dell’intera combinazione – è un nome. In termini tecnici, [...] 20062), Un giorno perfetto, Milano, Rizzoli (1a ed. 2005).
Pavese, Cesare (1980), Il compagno, Torino, Einaudi (1a ed. 1947).
-5 ottobre 2002), a cura di P. D’Achille, Firenze, Cesati, pp. 73-96.
Simone, Raffaele (2007), Constructions and categories ...
Leggi Tutto
empatizzare v. intr. 1. In psicologia, provare empatia. 2. Per estensione, nella lingua corrente, sentire la condizione altrui come se fosse la propria; immedesimarsi. ◆ Il Vogliolo [Giuliano V., autore di una Guida delle Langhe misteriose]...
autorimprovero
(auto-rimprovero), s. m. Rimprovero rivolto a sé stessi. ◆ Sigmund Freud, nel suo scritto «Lutto e Melanconia» affermava: gli autorimproveri che il melanconico rivolge a se stesso, sono realmente diretti a se stesso, oppure...