L’uso letterario del dialetto va considerato in rapporto alla scrittura nella lingua letteraria comune, così come la stessa nozione di dialetto è complementare a quella di lingua. Nella storia linguistica [...] talvolta lo stesso sdoppiamento con pseudonimo degli autori o perfino una doppia vita, visto per esempio che l’attività di Giulio Cesare Cortese si colloca in parte dopo la data della sua presunta morte (Fulco 1997: 844-850): per l’autore dunque il ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] ), Napoli, Tipografia A. Tocco e C.
Capasso, Bartolomeo (1882), Napoli descritta ne’ principi del secolo XVII da Giulio Cesare Capaccio, «Archivio storico per le province napoletane» 7, pp. 537-538.
Del Tufo, Giovanni Battista (2007), Ritratto o ...
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MARICHAL, Robert
Armando PETRUCCI
Paleografo, papirologo, diplomatista, filologo romanzo, nato a Mandres, Seine-et-Oise, il 20 marzo 1904. Compiuti gli studî all'École des Chartes (1927), archivista [...] a revisione alcune delle primitive conclusioni raggiunte dal Mallon (La B à panse à drote, in Studi in onore di Cesare Manaresi, Milano 1952, pp. 347-363) sulla base di un attento vaglio di materiale papirologico ed epigrafico, ha impostato in ...
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La sillepsi (o sillessi, dal gr. sýllēpsis «il prendere insieme», calcato in lat. con conceptio) designa un insieme di figure retoriche variamente denominate nella tradizione retorica classica (➔ retorica).
In [...] i seguenti usi:
(a) uso della terza persona al posto della prima per indicare chi parla (24) o chi ascolta (25):
(24) Cesare in gran fretta partì da Roma a marce forzate
(25) il signore si può accomodare
(b) uso della seconda persona con valore ...
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CORTI, Maria
Cristina Montagnani
Nacque a Milano il 7 settembre 1915, da Emilio e da Celestina Goldoni. L'infanzia fu segnata dalla perdita della madre, morta il 10 settembre 1925; il padre, che lavorava [...] Antonio Banfi. Gli anni universitari furono fondamentali, dal fortissimo rapporto con Terracini alle prime, grandi amicizie (Cesare Segre, Gian Luigi Beccaria, Bice Mortara Garavelli), che rappresentarono – come amava ripetere lei stessa – molto più ...
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CASTAGNA, Niccola
Ciro Cuciniello
Nacque a Città Sant'Angelo (Pescara) il 21 ott. 1823 da Michelangelo e da Raffaela Della Cananea.
Il padre Michelangelo (nato a Città Sant'Angelo il 21 febbr. 1783 [...] nella Divina Commedia di Dante, in Rivista abruzzese di scienze, lett. e arti, VII (1892), pp. 510-515, 578-587; G. De Cesare, Note a Dante, per cura di N. C. [proemio del C., pp. 5-17], Città di Castello 1894; Mille vocaboli italiani non registrati ...
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In linguistica, tempo del verbo (detto anche preterito) che indica la precedenza dell’azione o avvenimento rispetto al punto di vista di chi parla. A seconda del fatto che l’avvenimento si consideri come [...] con il presente (per es.: l’America è stata scoperta da Cristoforo Colombo), ove il p. remoto serve a indicare un’azione che si presenta come compiuta nel tempo passato, distaccandola da ogni relazione col presente (per es.: Cesare sconfisse Pompeo). ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] . 1993).
Novellino (1976), in Prosatori del Duecento. Trattati morali e allegorici. Novelle, a cura di C. Segre, Torino, Einaudi.
Pavese, Cesare (1949a), Il carcere, in Id., Opere, Torino, Einaudi, 14 voll., vol. 7° (Prima che il gallo canti).
Pavese ...
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PERROTTA, Gennaro
Carmine Catenacci
PERROTTA, Gennaro. – Primo di tre figli, nacque a Termoli (Campobasso) il 19 maggio 1900, da Giuseppe, direttore del locale ufficio delle poste che fu anche poeta [...] Italiana, parallelamente correvano le sue ricerche sulla letteratura latina interessate soprattutto a Catullo e Cesare (va ricordato almeno Date a Cesare quel ch’è di Cesare, in Studi italiani di filologia classica, XVI (1939), pp. 111-125).
Nel 1940 ...
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Nell’uso moderno, attestato solenne di un’accademia, dell’autorità sovrana o di altro organo, con cui si accorda un privilegio, un titolo (d. di nobiltà, di onorificenza, di benemerenza ecc.), o documento [...] giudizio pronunciato da F. Petrarca, su richiesta di Carlo IV (1361), circa la falsità di due pretesi documenti di Giulio Cesare e di Nerone, che avrebbero dovuto attestare l’indipendenza dell’Austria dall’Impero, e nella ben nota dissertazione di L ...
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Cesare
Céṡare s. m. – 1. Titolo distintivo degli imperatori romani, derivato dal cognome del generale, triumviro e dittatore Gaio Giulio Cesare (100 o 102 - 44 a. C.). 2. Nell’Impero bizantino, in origine titolo dell’imperatore associato al...
cesio1
cèṡio1 agg. [dal lat. caesius «grigio azzurro, verdastro»], letter. – Azzurro chiaro, celeste, detto per lo più degli occhi: gli occhi tuoi cesii (D’Annunzio); come s. m., il c., il colore cesio.