Composizione, concepita come introduzione a un’opera teatrale, a un oratorio o a una cantata. Pur con precedenti fin dal 16° sec., l’o. conobbe una sistemazione formale soltanto alla fine del 17° sec.: [...] in Francia con G.B. Lulli, in Italia con A. Scarlatti. Le forme dell’o. francese (o lullista) constano di un breve adagio solenne (a note puntate, di stile omofono, quasi di lento corteo regale), di un ...
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Composizione musicale dell’antica Grecia, di carattere austero, e di una forma lirica (n. citarodico) legata al culto di Apollo (con cui è connessa anche una forma auletica, come il famoso νόμος Πυϑικός [...] di Sacada di Argo, che descrive la lotta del dio con il drago Pitone). In origine la forma lirica consisteva forse in una semplice invocazione del dio (monodica, senza divisione strofica), che introduceva ...
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Composizione per voci e strumenti, caratterizzata da arie, recitativi e cori. In Italia fiorì tra 17° e 18° sec., trovando larga diffusione attraverso quattro scuole: la romana, di cui il maggiore esponente [...] Scarlatti. In Germania ebbero svolgimento autonomo le c. sacre di ispirazione protestante: J.S. Bach ne scrisse più di 200: composizioni su testo luterano per solisti di canto, coro e strumenti, costituite in media da sei o sette brani e concluse da ...
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Composizione (o parte di composizione) per due esecutori vocali o strumentali con le due parti di uguale importanza. Il d. teatrale appare per la prima volta nell’opera romana a metà del 17° secolo. Il [...] d. vocale da camera fiorì in Italia dalla seconda metà del 17° al 18° secolo. Il d. strumentale (o duo) è una composizione (sonata, capriccio ecc.), per due strumenti uguali o per un qualsiasi strumento e pianoforte. ...
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Composizione musicale costituita da variazioni sopra un basso ostinato (ground-bass). Già presente nella rota medievale, il principio della variazione su basso ostinato si diffuse in Inghilterra nel periodo [...] rinascimentale grazie a compositori come W. Byrd, J. Bull e più tardi H. Purcell ...
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(franc. humoresque e ted. Humoreske) Composizione musicale strumentale del 19° sec., di ritmo vivace e di carattere capriccioso e bizzarro, diffusa soprattutto nella letteratura pianistica. Primo autore [...] di u. fu F. Schumann (op. 20), subito imitato, fra gli altri, da E.H. Grieg, M. Reger, A. Dvořák (con la celebre Humoreske op. 101, n. 1) ...
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musica Nel corso di una composizione, ripetizione, identica o variata, di una parte precedentemente esposta. Il termine indica anche l’ultima sezione della forma-sonata, caratteristica non solo del primo [...] movimento della sonata stessa, ma anche del quartetto, della sinfonia e praticamente di tutte le forme rigorosamente classiche da esse derivate. tecnica R. di gioco In meccanica, la correzione del gioco ...
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VILLOTTA
Roberto Caggiano
. Tipo di composizione musicale popolaresca a 3 e a 4 voci su ritmo di danza. Il termine è, durante il sec. XVI, sinonimo di Villanella. Accanto a un'ipotetica villotta del [...] popolo, cantata e ballata da un solista e da un coro, esisteva una villotta delle classi colte elegantemente elaborata a 4 voci. Essa coglieva, forse, la canzone, divenuta popolare, nel momento di voga ...
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VARIAZIONE
Gastone ROSSI-DORIA
. Nella dottrina della composizione, questo termine designa la modificazione melica, o ritmica, o armonistica o contrappuntistica, o timbrica, o addirittura complessiva, [...] sarà dovuto non soltanto a quell'originario pensiero ma anche a questi successivi, in un giuoco dialettico imprevedibile; mentre nella composizione a variazioni, già s'è detto, il pensiero originario si presenta come già compiuto e, in sé stesso, già ...
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Strofa poetica e parte di una composizione musicale che ricorre invariata tra altre di struttura diversa nel corso di una composizione. Assume caratteristiche diverse a seconda della forma in cui è usato. [...] Per es., nelle forme strofiche, il r., quando compare, è un episodio fisso ripetuto alla fine di ciascuna strofa; nell’opera, nell’oratorio e nelle cantate del 17° e 18° sec. può essere affidato al coro, ...
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composizione
compoṡizióne s. f. [dal lat. compositio -onis, der. di componĕre «comporre»]. – 1. a. L’atto, l’operazione, il lavoro del comporre, cioè del mettere ordinatamente e organicamente insieme; e anche il risultato di tale operazione:...
colóre s. m. [lat. color -ōris]. – 1. a. Termine indicante, in fisica, sia la sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa qualità e composizione (c. soggettivo), sia la luce stessa, monocromatica o policromatica (rispettivam....