Filosofo e letterato, nato a Intra nel 1823 e morto ivi nel 1884. Spirito inquieto, visse solitario e oscuro. Cominciò con lo scrivere romanzi e versi, a ispirazione pessimistica, presto dimenticati. Poi [...] valore al pensiero finito, determinato, pensato, per porre ogni valore nel pensiero infinito, cioè determinante, pensante, ch'egli chiamò "coscienza impredicabile"; coscienza che s'intuisce, in quanto traluce, soltanto, nel pensiero, ma non si pensa ...
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samskara
saṃskāra
Traslitt. del termine sanscr. (letteralmente «fattore purificante») usato in varie accezioni tra cui «disposizione interiore», «traccia mnestica» e «purificazione rituale». Nel buddismo [...] » (ālayavijñāna) in cui si accumulano le tracce delle azioni passate; ciò che accade nel presente è una modificazione di tale coscienza. In Nyāya e in Vaiśeṣika (➔), a partire da Praśastapāda (5° sec. d.C.), il s. è la disposizione latente, una ...
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Meditazioni cartesiane (Meditations cartesiennes)
Meditazioni cartesiane
(Méditations cartésiennes) Opera (1931) di E. Husserl. Testo ampliato delle conferenze tenute da Husserl alla Sorbona nel 1929 [...] l’ego e le sue forme. Tale «ego trascendentale» (correlato del mondo come della temporalità, che esso, come coscienza, costituisce in senso trascendentale) è una conoscenza «incarnata», cioè si coglie come legato alla propria corporeità, e comporta ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] è necessario che essa si adegui a quella forma pura (perché assolutamente priva di contenuto) che rende possibile la coscienza o meglio la sua unità trascendentale. L'unità dell'oggetto rimanda quindi a quest'attività originaria dell'intelletto ("io ...
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In filosofia, nome generico di ogni concezione che tende a risolvere la realtà nel pensiero.
Il termine i. si cominciò a usare tra la fine del 17° sec. e il principio del 18°, per designare l’atteggiamento [...] o di i. oggettivo, a fondamento del quale stava la concezione dell’idea non più come semplice contenuto della coscienza, ma come suprema forma e categoria razionale della realtà. Tesi questa ripresa e in diversi modi sviluppata dall’i. posteriore ...
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Storico della letteratura (Poirino 1913 - Torino 1976); prof. univ. dal 1951, ha insegnato lingua e letteratura francese nelle univ. di Messina, Genova e dal 1956 in quella di Torino. Si è prevalentemente [...] occupato dell'Umanesimo e del Rinascimento francesi. Tra le sue opere più importanti: La coscienza della rinascita negli umanisti francesi (1949); Il Rinascimento francese. Studi e ricerche (1961, 2a ed. 1965); Umanesimo, Rinascimento, Barocco in ...
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SUBLIMINALE
Emilio Servadio
. Questo termine, usato per la prima volta da A. H. Pierce, è stato adoperato in senso estensivo da F. W. H. Myers, che al concetto di "sé subliminale" (subliminal self) [...] afferma, tra l'altro, convalidando le vedute del Myers: a) che i processi psichici sono di per sé inconsci, la coscienza non essendo altro che un sensorio percettivo di qualità psichiche; b) che l'inconscio non conosce né spazio né tempo, cosicché ...
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Teologo anglicano (Loughborough, Leicestershire, 1630 - Londra 1705). Cappellano di Cromwell fino al 1669, poi pastore di una congregazione presbiteriana a Londra (1675-85), dovette riparare a Utrecht [...] alle persecuzioni del governo contro il clero non conformista. Tornato a Londra dopo la proclamazione della libertà di coscienza (1687), polemizzò contro i conformisti predicando la tolleranza. Tra le sue opere: A treatise on delighting in God ...
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Storico della filosofia (Grancona 1857 - Milano 1932). Nel 1895 fu nominato prof. di storia della filosofia all'Accademia scientifico-letteraria di Milano, poi (1923) trasformata in facoltà di lettere [...] e filosofia dell'università statale. Socio nazionale dei Lincei (1913). Opere principali: Saggi filosofici (1892); La dottrina della coscienza morale nello Spencer (1896; 2a ed. 1905); Fra il pensiero antico e il moderno (1905); Socrate (1909); G. ...
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POLITICA
Felice Battaglia
. La parola "politica" viene intesa secondo diverse accezioni. In primo luogo come arte di governo (ted. Staatskunst), quindi come scienza del governo (ted. Staatswissenschaft). [...] , ma l'oggetto che il soggetto costruisce, pone e risolve, spirito in atto. Negata un'attività economica che non sia coscienza totalitaria dello spirito, l'economia stessa si risolve nell'etica. Al vertice dell'etica sta lo Stato, o meglio l'azione ...
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coscienza
cosciènza (letter. ant. consciènza, consciènzia) s. f. [dal lat. conscientia, der. di conscire; v. cosciente]. – 1. a. Consapevolezza che il soggetto ha di sé stesso e del mondo esterno con cui è in rapporto, della propria identità...
coscienzioso
coscienzióso agg. [der. di coscienza]. – 1. Di persona, che ha coscienza, cioè senso di giustizia e di onestà, o che mette in ciò che fa il massimo impegno, con piena osservanza dei proprî doveri etici, sociali o professionali:...